SERVITU’ MILITARI, Marcia rinviata al 29 giugno. Prime adesioni dalla politica: ci saranno i consiglieri regionali Tunis, Tocco, Truzzu e Locci

La “marcia a sostegno e a favore delle servitù militari e dei poligoni militari”, organizzata dal sindaco di Decimoputzu, Ferruccio Collu, è stata rinviata a lunedì 29 giugno per “motivi organizzativi”. Probabilmente, i pochi giorni di anticipo rispetto alla data prescelta inizialmente (oggi) avrebbero rischiato di causare una scarsa adesione.

La sintesi di un volantino diffuso a sostegno dell’iniziativa (“sì alle servitù militari, sì alle esercitazioni”) ha generato la facile ironia dei ‘no militari sic et simpliciter’, ma il Primo cittadino aveva argomentato meglio la sua iniziativa: “Da parecchi mesi – ha detto Collu – si sta verificando un attacco mediatico a senso unico, da parte della stampa regionale e di alcune associazioni antimilitariste, volte a screditare e mettere in cattiva luce tutte le strutture al servizio delle Forze armate italiane, che rappresentano per il popolo italiano un baluardo per garantire la pace e un sostegno per tante iniziative a tutela dei più deboli, oltre a rappresentare una fonte di reddito diretto e indiretto per il nostro territorio, martoriato da una crisi senza precedenti, dove è compito dell’amministratore locale porre rimedio ai troppi errori della nostra classe politica”.

L’invito del sindaco è rivolto a tutti i colleghi sardi, ma ancora non è chiaro quale potrà essere la loro partecipazione. Sono arrivate, invece, alcune adesioni dall’Aula di via Roma: “In Sardegna non ci sono soltanto le ragioni del ‘No alle basi militari’ – ha detto  Stefano Tunis, consigliere regionale di Forza Italia – Il dibattito deve essere arricchito di quei contenuti che viceversa considerano anche le opportunità e non solamente i disagi che derivano dalla presenza di poligoni militari in Sardegna. Fortunatamente, non esiste un pensiero unico e sono numerose le differenze di opinione anche all’interno del Consiglio regionale. La mia è una di queste e sarò al fianco della comunità di Decimoputzu e di chi riterrà di esserci per testimoniarlo”. 

Ci saranno anche i colleghi azzurri, Edoardo Tocco (“Sono stato in visita alla base di Decimomannu ben due volte per conoscere e parlare con il Comandante. Credo nel buon senso e nel giusto equilibrio tra territorio e servitù militari. Ma soprattutto sono conscio del grande indotto economico che queste realtà generano in Sardegna e dei danni che l’eventuale dismissione causerebbe a molte attività”) e Ignazio Locci: "Ora più che mai, di fronte ai movimenti antimilitaristi che mettono costantemente in discussione la presenza dell’Esercito italiano in Sardegna, è doveroso mostrare vicinanza alle Forze armate ribadendo con convinzione la necessità e l’utilità delle basi nella nostra Isola. Non possiamo piegarci dinanzi a quanti non perdono occasione per gridare il proprio 'No alle basi militari' facendo spesso ricorso alla violenza. A maggior ragione non possiamo farlo oggi, con una Giunta regionale che ha abbandonato le Forze armate e sembra ignorare il problema dalle enormi conseguenze economiche e sociali che rappresenterebbe lo smantellamento delle basi militari in Sardegna".

Ha preannunciato che ci sarà anche Paolo Truzzu, consigliere di Fratelli d’Italia: “Non difendo a prescindere le servitù militari, difendo i militari, i civili e l'indotto economico che rappresentano. Ma resto pronto a valutare altre soluzioni concrete per lo sviluppo del territorio. Aderendo alla marcia, intendo portare la mia solidarietà a quei militari e civili che lavorano nelle basi. Prima bisogna pensare bene alle possibili alternative, e soprattutto sancire che le bonifiche sarebbero a carico dello Stato. Perciò, considerata la demagogia, la disinformazione e il prevalere dell'ideologia antimilitarista ci sarò”. (red)

(admaioramedia.it)

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