Con l’incontro di ieri a Roma, nella sede del Ministero della Difesa, tra il ministro Trenta ed il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è stato formalmente avviata la procedura per la cessazione della concessione marittima sulla spiaggia e l’iter legislativo per la cancellazione della spiaggia di Porto Tramatzu dall’elenco delle zone portuali e delle aree demaniali di interesse di sicurezza nazionale.
Lo schema di Decreto, alla firma del Presidente del Consiglio, prevede anche l’avvio dei procedimenti finalizzati al rilascio delle spiagge di Capo Frasca S’Enna e S’Arca e Punta de S’Achivoni. La cessione di Porto Tramatzu si realizzerà garantendo le attività in Poligono e prevedendo convenzioni di uso, includendo anche clausole di protezione sociale per il personale della Difesa appartenente alle fasce di reddito più basse e/o meritevoli delle tutele sociali.
“La cessione della spiaggia di Porto Tramatzu, e delle altre spiagge previste nel Protocollo – ha sottolineato il Ministro della Difesa – rappresentano un importante passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio. Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione dual use dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più”.
“Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non, superando la distinzione tra militari e civili – ha detto il presidente Pigliaru – È la conferma concreta che l’attuazione del Protocollo che abbiamo firmato con il Ministero della Difesa va avanti, sul fronte dei rilasci come del lavoro per l’istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca duale”.
Porto Tramatzu è la principale spiaggia sita al limite del Poligono di Capo Teulada che, fin dal 1957, all’epoca dell’istituzione del Poligono, fu destinata ad un uso militare, pur non facendo parte del Demanio militare. Nel tempo, una porzione è stata resa disponibile agli usi civili, la restante parte ha continuato ad essere utilizzata come stabilimento balneare per il personale militare, in forza di una concessione demaniale marittima rilasciata dal Ministero dei Trasporti nel 1992. In considerazione del valore simbolico del rilascio, già durante la scorsa stagione estiva il tratto di spiaggia è stato reso disponibile a tutta la popolazione.
La cessione di Porto Tramatzu, attesa da oltre quarant’anni, rappresenta, nel quadro dell’Intesa Difesa-Regione sulle servitù militari, il primo punto affrontato e risolto. Un accordo integrativo sarà firmato entro i prossimi giorni e sarà lo strumento per affrontare in modo sistemico anche gli altri punti dell’Intesa con iniziative di ricerca, sviluppo sperimentale e deployment industriale nell’Isola, così da mettere a sistema le competenze e le infrastrutture della Difesa con le conoscenze scientifiche dell’università e le capacità dell’industria, sfruttando in modo intelligente i fondi di finanziamento nazionali ed europei di entrambe le parti, sia militari che civili. Altro punto del Protocollo che sarà al più presto preso in esame sarà l’istituzione di osservatori ambientali indipendenti nei poligoni militari. Tra le progettualità che saranno affrontate ci sono la scuola internazionale di volo di Decimomannu, il centro nazionale di training per le operazioni congiunte tra forze civile e militari per la Protezione civile e l’Antiterrorismo internazionale, il centro per la ricerca, lo sviluppo sperimentale e la certificazione dei droni. (red)
(admaioramedia.it)