Faccio una premessa. Allevo bestiame ma per passione. In realtà campo d’altro. Che dalla mia azienda perda o guadagni personalmente non mi cambia molto. E quindi non parlo per interesse personale. Ma credo che stare zitti davanti alla crisi che grava sulle campagne sarde sia un comportamento criminale anche per un impiegato o un alto funzionario dello stato.
Acconto del latte ai pastori: 50 centesimi; agnelli dopo Natale pagati a 2 euro; la lana a 0,30 centesimi. Come si può pensare che 30.000 allevatori possano vivere così? E se loro muoiono come vive l’indotto?
Con la morte di tutto il resto, la pastorizia è oggi la prima industria della Sardegna e sfama 30.000 famiglie, oltre a tutti quelli che dai pastori vivono: mangimisti, venditori di sementi, veterinari, agronomi. Quando inizia una vera battaglia politica a favore del comparto?
Il Giardiniere
(admaioramedia.it)