Si è chiuso con un promettente pareggio (2-2 allo stadio Friuli di Udine, campo non facile da espugnare) il girone di andata del Cagliari. Un risultato che sta persino stretto alla formazione guidata da Gianfranco Zola, ma che consente di portare a +7 il vantaggio su Parma e Cesena. Ecco le pagelle al giro di boa.
Brkic: non giudicabile. Ottimo esordio contro il Cesena, nello spareggio-salvezza. Ma due partite sono davvero poche per giudicarlo. Ha dato sicurezza a tutta la squadra, non c’è dubbio. E l’altezza, unita all’esperienza, fa la differenza.
Cragno: 4,5. L’esatto opposto di quanto scritto per Brkic. Insicuro, impalpabile sulle uscite, quasi mai è risultato decisivo nel salvare il risultato. Inadatto alla serie A, almeno per ora. Meglio (anche per lui) ripartire dalla serie B.
Colombi: 5,5. Il giudizio nei suoi confronti è più benevolo perché la fortuna gli ha voltato la faccia proprio in avvio di stagione. È tornato dopo il lungo infortunio in occasione della trasferta di Palermo, finita male (5-0 per i rosanero). Da rivedere.
Pisano: 4,5. Non è più il mastino di un tempo, l’età avanza anche per lui e gli avversari diretti spesso lo travolgono in velocità. Purtroppo bisogna tenerne conto, anche in prospettiva futura.
Balzano: 6. Non è un fulmine di guerra ma, francamente, ha offerto prestazioni più convincenti rispetto a Pisano. Spinge sulla fascia più del pari ruolo sardo, però non è neppure lui la soluzione al problema della fascia destra.
Rossettini: 6. Alterna buone prestazioni a clamorose disattenzioni, spesso letali. Al fianco di Astori riusciva a cavarsela meglio, quest’anno (almeno nel girone di andata) ha sofferto la presenza di centrali non all’altezza della situazione.
Ceppitelli: 5. Quasi sempre in difficoltà, per lui è stato un continuo arrancare, salvo rare eccezioni. Ha creato affanno anche a Rossettini e, di conseguenza, a tutta la squadra. Ha inciso sul rendimento negativo di Cragno.
Capuano: non giudicabile. Meglio di Ceppitelli (per esempio nella gara contro il Cesena) ma anche lui spesso in difficoltà. Ha disputato poche partite per poter essere giudicato con tutti i crismi. Forse Zola lo terrà nella rosa.
Benedetti: non giudicabile. Vale quanto detto per Capuano, ma ha convinto anche meno del compagno. Quasi certamente la società lo cederà entro la fine del mese perché ormai risulta in sovrannumero nel reparto difensivo.
Avelar: 6,5. Rispetto alla passata stagione, ha compiuto progressi enormi. Zeman ha puntato subito su di lui per presidiare la fascia sinistra e spingere a vantaggio delle punte, e Zola non è da meno. È richiesto da numerose società.
Murru: 5. Ha deluso parecchio e perso nettamente il confronto con Avelar. Impreciso nei cross e indeciso negli affondo, impacciato in fase di copertura. È giovane, sarebbe meglio farlo maturare in serie B (a Pescara?).
Ekdal: 7,5. Uno dei migliori giocatori rossoblù in assoluto. Ha gambe e polmoni, e non manca di portarsi al tiro per dare manforte al pacchetto avanzato. Un centrocampista insostituibile, non a caso molte società gli fanno la corte.
Crisetig: 7. Quando Conti non ha giocato titolare, ha tenuto saldamente in pugno il centrocampo, conferendo qualità e dinamismo. Ha notevoli margini di miglioramento, e questo lascia presagire per lui un grande futuro.
Conti: 5. Uno dei più negativi, quest’anno. Non è più il giocatore ammirato in passato. Il capitano forse risente dell’età non più verde, e con la sola esperienza – in un campionato sempre più votato all’atletismo – non può fare granché.
Dessena: 5,5. Zeman lo ha lasciato spesso in panchina, in più ha patito un infortunio che non lo ha aiutato di certo. Zola sta cercando di recuperarlo in pieno perché è uno dei rossoblù più esperti. Ma in quel settore le alternative non mancano.
Donsah: 7. Ma quanto è bravo questo ragazzino ghanese! Spavaldo, arcigno, non si dà mai per vinto. Zeman sembrava essersi innamorato di lui ma, un po’ a sorpresa, ad un certo punto l’ha ricacciato in panchina. Per non fargli montare la testa?
Joao Pedro: 6. In alcune partite, soprattutto nelle ultime, è apparso in netto miglioramento. Ha delle qualità, ma all’inizio è apparso lento e impacciato, al punto da essere “beccato” da una parte della tifoseria. Merita di essere rivisto all’opera.
Cossu: 6,5. Ha alternato ottime prestazioni a prove piuttosto anonime, complice un ruolo che non è esattamente il suo (anche se Zeman sosteneva il contrario). Zola crede molto in lui e lo riporterà sulla trequarti per lanciare le punte nel 4-3-1-2.
Sau: 7. Quando lui c’è, si vede e si sente. Dopo un avvio di stagione un po’ in affanno, forse a causa di una preparazione piuttosto pesante, ha iniziato a prendere la consueta mira. Nei due mesi di assenza per infortunio, i suoi gol sono mancati.
Ibarbo: 5. Uno dei misteri di questa squadra. Ai Mondiali 2014 non ha mantenuto le promesse, e quest’anno sta mostrando le lacune di sempre. Grande atleta, manca di precisione nei passaggi e al tiro, ma anche di intelligenza tattica. Un vero peccato.
Farias: 5. Più fumo che arrosto, stando almeno a quanto si è visto in questa prima parte del campionato. Ha sprecato decine di occasioni da rete, un lusso che il Cagliari non può permettersi. Non a caso si cerca un altro attaccante di peso.
Longo: 6. Il giovanotto ha dei numeri e un ottimo fisico, merita fiducia anche se la giovane età lo porta a mostrare continui alti e bassi. Ha trascinato la squadra nella gara di coppa Italia con il Modena, mostrando un grande carattere. Da confermare.
Caio Rangel: 5,5. Ha avuto poco spazio, ma è stato tradito dall’inesperienza. Ha appena 19 anni e proviene da un’altra realtà calcistica, dunque non gli si può gettare la croce addosso. Bisogna avere pazienza e lavorare per migliorarlo tatticamente.
N.B.: nelle pagelle non figurano i neoacquisti Gonzalez, Husbauer e Cop (i primi due hanno giocato soltanto in coppa Italia, a Parma, il terzo a Udine ha fatto una comparsata), il centrocampista Eriksson (ceduto a gennaio) e i giovani Carboni, Barella, Capello, Giorico, Loi e Muroni, impiegati poco o niente.
Arrogutottu
(admaioramedia.it)