Le polemiche sulla scuola non si attenuano, nonostante le sedi di insegnamento siano state già comunicate, via mail, dal Ministero ai precari sardi che ne avevano fatto domanda e che ora hanno tempo fino alle 24 dell’11 settembre per comunicare le proprie intenzioni. Secondo Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, sarebbe opportuno che, per le cattedre vacanti nell’Isola, “il Provveditorato e i presidi assegnino subito le supplenze per i docenti sardi, unico modo per scongiurare il loro trasferimento in continente, restando da supplente nell'Isola pur mantenendo il posto in ruolo”.
"E’ l’ultima possibilità per tanti docenti destinati a scuole nel nord Italia di rimanere e lavorare nella propria terra, al di là delle vuote rassicurazioni del Ministro e dell'assessore Firino – ha aggiunto Truzzu – Avendo l’opportunità di fare delle supplenze nell’isola, possono rimandare di un anno il trasferimento e, se fortunati, l’anno prossimo avere una cattedra di ruolo in una scuola sarda. Per questo non bisogna perdere tempo, a partire dall'8 e fino all'11 settembre, il Provveditorato solleciti e verifichi che tutti i presidi assegnino i posti disponibili. Si eviterebbe così il paradosso di docenti sardi costretti ad emigrare e posti vacanti assegnati nell’Isola a personale che arriva dal continente".
Sulla gestione del settore scuola, rincara la dose contro la Giunta Pigliaru il capogruppo regionale dei Riformatori, Attilio Dedoni: “La scuola sarda è nel caos e la Giunta regionale non sembra essere cosciente delle proprie, gravissime responsabilità, che sono iniziate con l’adozione di uno sciagurato Piano di dimensionamento scolastico con il quale si sono chiuse decine di scuole nei piccoli Comuni delle zone interne e si sono conseguentemente ridotte le esigenze di nuove immissioni in ruolo nell’organico docente. Disposta la chiusura degli istituti, l’Esecutivo ha improvvisato qualche mezza soluzione per arginare il malcontento dilagante ed è nata l’idea degli scuolabus, finanziati con i fondi del Piano di sviluppo rurale, ma i tempi per la predisposizione e l’assegnazione dei bandi non sono compatibili ed Il risultato è che inizieranno le lezioni e ai Comuni e alle famiglie verrà chiesto di arrangiarsi”.
“Non è diversa la situazione delle centinaia di insegnanti precari sardi che si sono visti assegnare cattedre nella Penisola – ha sottolineato Dedoni – La Giunta ha voluto chiudere le scuole senza pensare e quando il Dirigente scolastico regionale non ha richiesto cattedre aggiuntive per l’Isola, l’Esecutivo è cascato dalle nuvole e, solo quando i docenti hanno già ricevuto le convocazioni per trasferirsi anche a mille chilometri di distanza, l’Assessore annuncia di parlare con il Ministro per ricercare una soluzione”.
Per Mauro Pili, deputato di Unidos, la Giunta regionale ha solo sei giorni di tempo per impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge sulla “Buona Scuola” che “sta deportando centinaia di insegnanti sardi, frantumando famiglie e continuità didattica e pregiudicando per sempre l'organizzazione di una Scuola sarda. Quella legge è un'offesa e cancella prerogative e competenze esclusive della Regione. Sei giorni nei quali la Sardegna si gioca il futuro di migliaia di docenti e il futuro di una scuola a dimensione di Sardegna e Sardi. Un punto di non ritorno, se non si difendono ora sarà una rinuncia perenne a quei poteri”.
Ed annuncia sei giorni di mobilitazione per convincere l’Esecutivo, ma soprattutto la richiesta da parte del Coordinamento per la Difesa della scuola sarda incontro con il Presidente del Consiglio regionale: “Se non verrà impugnata, sarà un atto di servilismo senza precedenti che umilierà la Sardegna. Sarà svenduta per sempre la competenza esclusiva dell'organizzazione scolastica e tutto questo per un vile atto di sottomissione al governo Renzi. Siamo dinanzi ad una riforma bislacca, irragionevole e irrazionale che farà emigrare centinaia di docenti sardi con tutti i gravissimi e insormontabili problemi di continuità territoriale e nel contempo manderà in Sardegna centinaia di docenti provenienti in gran parte da Sicilia, Campania, Calabria. E' una legge che distrugge le famiglie, aggredisce al cuore l'aspirazione di una scuola sarda, con docenti sardi, cancella i poteri della regione in materia scolastica, dall'organizzazione alla didattica”. (red)
(admaioramedia.it)
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anto
Tutti hanno la ricetta vincente, la soluzione al problema del momento, ma sono gli stessi che a suo tempo dovevano risolverci i problemi, perchè per questo sono stati votati da noi cittadini, li abbiamo mandati li per tutelarci e difenderci, invece non fanno altro che fare spot, dire che la colpa è sempre degli altri, e dire ciò che fà presa in quel momento, sono solo una manica di abberranti personaggi che cavalcano l'onda per non finire nell'oblio, ma, la colpa è nostra che gli diamo ancora credito…
Hercules Atlantic
tutti hanno la ricetta vincente, la soluzione al problema del momento, ma sono gli stessi che a suo tempo dovevano risolverci i problemi, perchè per questo sono stati votati da noi cittadini,li abbiamo mandati li per tutelarci e difenderci, invece non fanno altro che fare spot, dire che la colpa è sempre degli altri, e dire ciò che fà presa in quel momento, sono solo una manica di aberranti personaggi che cavalcano l’onda per non finire nell’ oblio, ma, la colpa è nostra che gli diamo ancora credito………………….
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