Trasferta cagliaritana per il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, in occasione di un convegno sulla tutela dell'ambiente, organizzato nella sede della Fondazione Banco di Sardegna.
Come annunciato, ha ricevuto il ‘benvenuto’ del Comitato contro il nucleare e contro le scorie in Sardegna, che lo ha contestato e gli ha ricordato i risultati del referendum del 2011 contro il nucleare in Sardegna, ribadendo che centrale o deposito di scorie non fa alcuna differenza.
L’esponente del Governo Renzi ha ricordato ciò che va dicendo sulla scelta dell'area per il Deposito Nazionale delle scorie nucleari da diversi giorni: “Non c'è ancora alcuna decisione in merito, sono tante le aree individuate in tutta Italia come idonee e non c’è alcun territorio che appare come un candidato naturale.” Le indiscrezioni parlano di circa 90 siti, dislocati in una dozzina di regioni, escluse per ragioni sismiche Umbria, Marche, Emilia Romagna ed Abruzzo.
Ha anche ricordato la procedura, già indicata in una recente nota congiunta col Ministro per lo Sviluppo economico, speigando che la scelta non arriverà prima del 2016: “Per definire il luogo che dovrà ospitarlo si sta seguendo fin dal suo avvio un iter trasparente e aperto al massimo coinvolgimento di cittadini e istituzioni locali e sono in corso le valutazioni tecniche dei ministeri competenti. Il testo verrà trasmesso nuovamente a Sogin, che lo renderà pubblico nel tempo necessario ad adeguarlo alle prescrizioni dei dicasteri. Seguirà una fase di consultazione pubblica della durata di quattro mesi, cui prenderanno parte le regioni e gli enti locali interessati, i rappresentanti dei cittadini e la comunità scientifica". Poi, la rosa sarà ristretta “tra quelle che, rispondendo ai criteri tecnici previsti, avranno proposto la loro candidatura, quindi altri novanta giorni per l'approvazione finale dell'area di destinazione dei rifiuti nucleari, che avverrà di concerto con il ministero dell'Ambiente e acquisito il parere dell'Ispra. Nel caso in cui non si dovesse registrare il necessario consenso su un luogo verrà istituito un Comitato interministeriale che, nel rispetto delle osservazioni tecniche e del confronto con le realtà territoriali, sarà chiamato a individuare la zona idonea."
Dopo il convegno, il Ministro si è incontrato, negli uffici di viale Trento, anche col presidente della Regione Francesco Pigliaru: “Il nostro è un no deciso – ha detto il Governatore – Confermo il sentimento della comunità sarda su questo argomento e quanto personalmente ho dichiarato in Consiglio regionale. Sulla Sardegna grava già il peso eccessivo delle servitù militari: il deposito delle scorie sarebbe una nuova servitù che non vogliamo”.
Le parole di Galletti sono state contestate dall’opposizione di centrodestra: “Nessun finto confronto pubblico, nessun Comitato interministeriale possono sovvertire il pronunciamento democratico del 97% dei sardi – ha detto Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia, tra i più attivi in questi giorni nel denunciare il pericolo che il Deposito trovi sistemazione nell’Isola – Non esiste una volontà più forte né una consultazione più pubblica, trasparente e democratica di un referendum. Un Governo di eletti da nessuno non può permettersi neanche di rimettere in discussione la decisione di un intero popolo. Dietro le parole fumose di Galletti c’è solo un rinvio delle decisioni perché il Governo Renzi vuole scavalcare il periodo elettorale. Le parole fumose non ci interessano: dicano chiaramente che la Sardegna non sarà scelta come deposito e si assumano per una volta la responsabilità delle loro scelte.”
Concetto ribadito anche dal capogruppo dei Riformatori Sardi, Attilio Dedoni: “Da parte del Ministro abbiamo assistito al consueto balbettio finto-rassicurante sulla scelta del sito che dovrà ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, condito da argomentazioni spericolate come quella secondo cui la Sardegna non sarebbe la scelta naturale a causa delle difficoltà nei trasporti. Sono mancate le uniche parole che i sardi si aspettavano di sentire: il Governo non ha mai preso in considerazione la Sardegna in ottemperanza al pronunciamento degli elettori nel referendum consultivo.”
Per Edoardo Tocco di Forza Italia, “il Governo non deve mortificare le speranze di sviluppo della Sardegna, scegliendo la Sardegna come sito unico per il deposito delle scorie nucleari. La nostra Isola non merita di essere oltraggiata con l’arrivo di questi rifiuti, condannando la Sardegna a diventare l’immondezzaio d’Italia.” (red)
(admaioramedia.it)