I portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio comunale di Sassari Desirè Manca, Maurilio Murru e Marco Boscani, hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti sulla mancata entrata in funzione del serbatoio di Monte Bianchinu. “I cittadini meritano rispetto, sono stati spesi tanti fondi pubblici per erogare un servizio alla comunità e per realizzare un’opera mai entrata in funzione – affermano -: l‘opera è da considerare quindi una incompiuta, l’ennesima, a tutti gli effetti”.
Desirè Manca, Maurilio Murru e Marco Boscani ricostruiscono poi la storia del progetto esecutivo per la realizzazione del serbatoio sito a Monte Bianchinu, approvato dal Comune di Sassari nel 1998 con delibera di Giunta numero 345 e finanziato con fondi pubblici per un importo di circa 3 miliardi di vecchie lire. Successivamente – scrivono i rappresentanti del M5S – la Depurimpianti Spa si era opposta all’atto di aggiudicazione dell’appalto affidato alla ditta Marino Appalti Srl. Nel 2001 poi, la Giunta sassarese aveva approvato la progettazione esecutiva di una variante per la costruzione del serbatoio per una spesa pari a circa 80 milioni di lire.
Sempre nel 2001, con nuova delibera, rammentano Desirè Manca, Maurilio Murru e Marco Boscani, veniva approvato un secondo progetto esecutivo di completamento dei lavori per un importo pari al miliardo di lire. Nonostante tutto il progetto non veniva ugualmente realizzato: si procedeva ad una ulteriore perizia di variante dei lavori per un milione e 300mila euro di spesa.
Morale della favola? “Dal 1998, a fronte di un impegno di oltre due milioni di euro, l’opera non è stata completata e non è mai entrata in funzione – scrivono i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle -. Il tutto aggravato dai danni derivanti dal mancato approvvigionamento idrico, danni che gravano in toto sulla popolazione. “Non è pensabile che Sassari continui a vivere una situazione del genere – scrivono -. Il Movimento Cinque Stelle ha più volte portato all’attenzione dell’Amministrazione comunale l’argomento. E’ di sette mesi fa l’ultima l’interrogazione a riguardo presentata della portavoce Desirè Manca, in cui ci si chiede come mai a 18 anni dal suo completamento l’opera non sia ancora funzionante e fruibile da parte della popolazione. Il tutto alla modica cifra di circa due milioni di euro. In risposta alla suddetta interrogazione l’assessore Piu aveva affermato che, mancando la certificazione di collaudo, il problema sarebbe stato risolto in massimo un mese: ne sono passati sette, ma la situazione è rimasta immutata”. (red)
(admaioramedia.it)