Da Roma arriveranno 452mila euro per il progetto Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati) del Comune di Sassari, che prevede di accogliere 31 immigrati: oltre ai servizi dell’accoglienza, sono previsti la mediazione linguistica, l’orientamento linguistico, abitativo e lavorativo. Dopo l’approvazione del progetto da parte del Ministero dell’Interno, l’Amministrazione comunale ha pubblicato una nuova procedura per l’individuazione di un soggetto per la co-progettazione e la gestione di accoglienza, tutela ed integrazione a favore dei minori non accompagnati che arrivano nell’ambito degli sbarchi di immigrati nell’Isola.
Il progetto approvato ha come capofila il Comune e come soggetto attuatore il Gruppo Umana Solidarietà “G. Pulletti” di Macerata che, in Sardegna, gestisce già altri cinque progetti Sprar a Villasimius, Cagliari, Uta, Alghero e Sassari. La proposta prevede “l’erogazione di servizi di accoglienza materiale, di mediazione linguistica-culturale, di orientamento e accesso ai servizi del territorio, di formazione e riqualificazione professionale. Ai 31 ospiti saranno garantiti anche i servizi di orientamento ed accompagnamento all’inserimento lavorativo, di orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo, di orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale, di orientamento e accompagnamento legale e di tutela psico-socio-sanitaria”. Verranno accolti in “appartamenti dotati di spazi, servizi e mobilio adeguati alla riconquista di una vita autonoma nel rispetto della privacy di ciascuno – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale – A disposizione cucina attrezzata di elettrodomestici, utensili per la preparazione dei pasti, prodotti per la pulizia e biancheria casa”. Gli immigrati saranno iscritti al Servizio sanitario nazionale, quindi un assistente sociale e un mediatore effettueranno visite domiciliari settimanali nelle abitazioni per affrontare conversazioni private, monitorare la situazione abitativa e i rapporti tra coinquilini.
«Si tratta di migranti che troveranno possibilità di ospitalità – ha evidenziato il sindaco Nicola Sanna – perché perseguitati per motivi politici e religiosi e ai quali è stato riconosciuto lo stato di rifugiati per motivi politici. Applicheremo un approccio modulato, non sull’emergenza ma sulla reale possibilità di integrazione. Il progetto Sprar accoglie un numero limitato di persone che potranno vivere in piccoli appartamenti e non più concentrati in strutture poco adatte all’accoglienza e all’integrazione».
«Il nostro obiettivo era potenziare e migliorare la capacità ricettiva del sistema di seconda accoglienza – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali, Monica Spanedda – Siamo convinti che con questa azione si realizzerà anche una adeguata attività di integrazione sociale. Con la nuova procedura per lo Sprar per i minori non accompagnati siamo dell’idea che si potranno attivare nuove forme di collaborazione con enti del privato e del terzo settore, in grado di assicurare da una parte un’accoglienza adeguata per i minori migranti arrivati in Italia senza genitori o parenti e per coloro che richiedono asilo, dall’altra nuove opportunità di lavoro». (red)
(admaioramedia.it)