Il progetto di realizzazione del serbatoio di Monte Bianchino a Sassari era stato approvato nel lontano 1998, ma ad oggi, dopo 18 anni ed una spesa di circa 3 miliardi di vecchie lire, resta un’eterna incompiuta: un’opera importante e necessaria che non ha ancora la certificazione di conformità e non può essere utilizzata.
La denuncia è arrivata nell’aula di Palazzo Ducale per iniziativa del consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Desirè Manca, che ha chiesto alla Giunta quale sia “lo stato dell’arte rispetto al funzionamento del serbatoio, soprattutto in considerazione dei fondi impiegati e di una situazione che attualmente costringe la popolazione della zona ad avvalersi ancora di pozzi privati per l’approvvigionamento idrico”.
“Il 23 giugno – ha spiegato l’assessore alle Politiche per le Infrastrutture, Antonio Piu –l’Amministrazione ha dato incarico per la compilazione degli atti necessari alla predisposizione per le certificazioni di conformità, affinché Abbanoa possa gestire regolarmente il serbatoio di Monte Bianchino. Inoltre, il Comune pochi giorni fa ha individuato l’impresa alla quale affidare i lavori che dureranno massimo un mese e mezzo: a quel punto l’opera sarà ceduta ad Abbanoa e messa in funzione”.
“Non credo sia una cosa normale – ha commentato la Consigliera cinquestelle – Dopo tanti anni dall’inizio dei lavori, abbiamo un serbatoio, costato più di 3 miliardi lire, ancora inutilizzato per problemi amministrativi e burocratici”. (red)
(admaioramedia.it)