Scorrimento delle graduatorie a tempo indeterminato, adeguamento degli stipendi pro capite per i lavoratori della P.A., stabilizzazioni e nulla osta per le mobilità in altre regioni e la mobilità del personale tra le aree socio-sanitarie. Sono alcune delle rivendicazioni che hanno indotto la Federazione sindacale autonoma (FSI USAE) a proclamare per il prossimo 12 maggio lo sciopero dei lavoratori della sanità che scenderanno in Piazza d’Italia a Sassari, ma anche ad Oristano e Cagliari.
“Nonostante il processo di riordino della rete ospedaliera sembra ancora lontano dal vedere la sua conclusione, gli effetti nefasti di questa transizione portata avanti con lentezza e in maniera farraginosa si ripercuotono sui livelli dei servizi rivolti ai cittadini. Questi servizi, non possono prescindere da livelli adeguati di personale, che mai come in questo periodo risultano messi a dura prova per le carenze”, spiega la Segretaria territoriale dell’FSI Mariangela Campus: “carenze molto gravi soprattutto tra il personale sanitario (infermieri, tecnici di radiologia, di laboratorio, operatori socio sanitari ed atri ancora), ma anche tra quello amministrativo. Quest’ultima categoria, che nei luoghi comuni è spesso bistrattata e ritenuta indice di scarsa produttività, oltre a dover svolgere un ruolo nevralgico perché la macchina sanitaria funzioni, è invero sottoposta ad una totale sordità da parte dei progetti di questa Giunta, che assiste imperterrita allo svuotamento dei posti in organico senza tamponare l’emorragia”.
Il sindacato evidenzia a titolo esemplificativo il caos che regna alla AOU di Sassari, col personale amministrativo che impazzisce dietro alla mole di lavoro post-accorpamento col Santissima Annunziata, cosi come le carenze del personale amministrativo dell’Azienda Brotzu che ora ha in carico il Microcitemico. Ma anche le lamentele provenienti dai dipendenti della ASL di Nuoro. “Per quanto ancora l’assessore pensa di ignorare la problematica del personale amministrativo? – si chiede la sindacalista sassarese -. Per quale motivo i direttori generali, profumatamente pagati e messi da questa Giunta per sanare le presunte iniquità della vecchia gestione, permettono tra le varie cose che quasi un centinaio di interinali amministrativi popolino le aziende sarde con aggravio di spesa ingiustificato sul cittadino? Perché si insiste a non usare le graduatorie di concorso per il tempo indeterminato? Si vuol forse farle scadere in modo da bandire nuovi concorsi in periodo elettorale, ricordandosi magicamente che di amministrativi non c’è più esubero ma carenza? E’ questa la sanità che sta pensando questa giunta?”.
“Penuria di materiali sanitari, di attrezzature e presidi chirurgici e di personale non sono un’invenzione dell’opposizione ma una precisa denuncia di chi vive ogni giorno il caos sanità a Sassari e ora confermata anche dalla voce dei sindacati”, commenta il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellaci, che già nelle scorse settimane aveva lanciato l’allarme sulla situazione disastrosa della sanità nei presidi sassaresi. “Ecco il risultato delle finte riforme con cui la Giunta regionale ha messo una targa per gli accorpamenti e per la presunta ASL unica, senza preoccuparsi di ciò che avviene all’interno delle strutture e facendo così mancare perfino il minimo indispensabile per un’assistenza appropriata. Il risultato è che mentre i costi salgono alle stelle – prosegue l’ex presidente della Regione – il numero e la qualità delle prestazioni cala: si spende di più per curare di meno, mentre si gonfia il portafogli dei manager continentali lautamente retribuiti per volontà del presidente della Regione. Alla faccia della sua continua invocazione della sobrietà, dell’efficienza e della qualità dell’azione politico-amministrativa. La politica della Giunta regionale non solo è un pericolo per i pazienti sardi, ma è un insulto alla professionalità degli operatori che ogni giorno fanno la loro parte nel territorio. La loro finta riforma è una ‘grande schifezza’ – conclude Cappellacci-: Pigliaru chieda scusa ai sardi e si dimetta”. (red)
(admaioramedia.com)