Un anno terribile per il Pronto soccorso di Sassari: nel 2016 con 46.702 ingressi ed un organico inadeguato. Con inevitabili proteste ed istanze dei sassaresi, che hanno usufruito della struttura, ma anche del personale sanitario, medici ed infermieri, che si trovano costretti a lavorare in condizioni difficili, oltre che in costante emergenza: da un minimo di sei infermieri previsti per turno, si passava ad averne solo tre quotidianamente in servizio; da un minimo di diciotto medici, ad essere massimo in tredici. Numeri ingestibili che la rotazione di direttori non ha aiutato a risolvere.
E’ la denuncia di Desirè Manca, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, che nei giorni scorsi ha incontrato il direttore del Pronto soccorso: “Abbiamo posto all’attenzione dell’assessore regionale della Sanità Arru un corposo documento in cui si indicavano tutte le criticità della riforma e si formulavano numerose proposte di soluzione che nel loro insieme potrebbero essere funzionali al cambio di rotta. L’utenza si rivolge al Pronto soccorso perché sul territorio non esistono alternative: infermiere di famiglia e comunità, ambulatori infermieristici collegati ai medici di medicina generale, autoinfermieristica, see & treath al Pronto soccorso, bad manager – figura funzionale al cercare di risolvere le problematiche relative alla gestione delle procedure amministrative con i reparti quando il paziente necessità di ricovero – e velocità di gestione di codici verdi e bianchi qualora questi ultimi arrivino in pronto soccorso. Risultato? Nessuna risposta”.
“E’ soprattutto il sindaco di Sassari Sanna – ha aggiunto Manca – che dovrebbe intervenire, in modo deciso e senza alcuna esitazione, sulla scottante vicenda che coinvolge i nuovi vertici dell’Ats. In qualità di Sindaco, benché la sanità sia di competenza regionale, è garante della salute dei suoi concittadini. In tale veste tuttavia non ha mai promosso alcuna iniziativa di sensibilizzazione politica. Piuttosto, ha sempre lodato la gestione commissariale, quella che in due anni avrebbe dovuto sistemare le cose per fare si che Ats e nuova Aou partissero a pieno regime mentre oggi è sotto gli occhi di tutti che nulla è stato fatto come d’uopo e tutto riparte da un pesantissimo ritardo”. (red)
(admaioramedia.it)