Scegliendo la totale impopolarità, spezzo una lancia per la Barracciu, perché, col suo tweet infelice, ha dato a sua insaputa una risposta non conformista a due questioni: una locale e una (anche) globale.
La prima è che la Murgia, con un paio di tweet al mese, non poteva enon può rappresentare una ipotesi credibile per il governo della Sardegna. Lo ha fatto credere a 70.000 Sardi ma la cosa finirà li ed è un bene per la Regione tutta.
La seconda, riguarda il ruolo del sindacato nella società. Già i Costituenti, nel clima di compromesso di allora, avevano immaginato una strada: registrazione pubblica, democrazia interna, rappresentatività, trasparenza (articolo 38). Se non si è fatto nulla la colpa è principalmente dello stesso sindacato che, negli anni, si è occupato troppo di carriere, incarichi, stipendi e pensioni dei suoi big (o pig?), al punto che oggi la fiducia degli stessi iscritti è meritatamente in caduta libera. Ci sono reati in tutto questo, sia pure “in senso lato”? Diciamo pure di no, ma certamente c’è una parte (molto) oscura della storia del sindacato che non ha niente a che fare con il bene comune, a cominciare da quello dei lavoratori.
SardoSono
(admaioramedia.it)
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