A portare acqua alla sgangherata idea di ripopolare la Sardegna con immigrati, provenienti dai punti più disparati del globo terracqueo, è arrivata anche la presidentessa onoraria del Fai (Fondo per l'ambiente italiano), Giulia Maria Crespi, gran signora milanese (miliardaria in lire ed in euro) convertita in tarda età all'ambientalismo chic.
La teoria della ‘vegliarda’ (che ha passato i 90 e gliene auguriamo almeno 120…) è di quelle che fanno breccia, come si dice, nei cuori e nelle menti. Giulia, infatti, si è tenuta alla larga da quanti, dicendo più o meno la stessa cosa, hanno dimenticato di scendere nei dettagli. Lei, invece, ha prefigurato per i migranti neo sardi un futuro radioso e pieno di sole da agricoltori della nostra nobile terra. Dimenticando, però, che già i Sardi da soli in questi anni stanno tornando (sia pure con immensa fatica) alla terra, ci tornano soprattutto i giovani e le cose vanno abbastanza bene per chi alleva pecore e produce latte e derivati e, fenomeno, abbastanza recente, si è aperta una nuova linea produttiva con le capre.
Qualche sardo, insomma, è arrivato prima della nostra cara Giulia. Della quale, proprio in questi giorni, esce un libro già recensito in pompa magna dal suo ex Corriere, dove si racconta con parole adatte il suo flirtare con l'ultrasinistra che fece da incubatrice al terrorismo. Il volume, purtroppo per la Signora, è finito nelle grinfie di Vittorio Feltri che ha ricordato, fra l'altro, come quei piccoli flirt costarono la poltrona di via Solferino al povero Spadolini e qualche proiettile all'indomabile Montanelli, che la chiamava 'Zarina':
Alcuni Sardi, pochissimi purtroppo, invece ricordano la Crespi per una violenta campagna contro la Costa Smeralda nei primi anni '70, quando la ‘Sciura’ comandava il giornalone milanese. Manco a dirlo, l'accusa era di cementificare la Sardegna. Ne venne fuori una causa che, alla fine, si concluse con la sconfitta del Corriere, una disfatta epica perché allora avere il Corriere contro voleva dire praticamente morte certa. Ma la cosa più saporita è un'altra. Mentre la Costa Smeralda finiva nel mirino, si scoprì che il marito-archistar della signora lottizzava a mani basse dalle parti di Villasimius, senza riversare sulle immacolate coste, ovviamente, nemmeno un grammo di calcestruzzo.
SardoSono
(admaioramedia.it)
19 Comments
Ettore Sanna
Signora zarina, non voglio essere scortese le dico solo di andare a fare la caca!!!!!!!
Vittoriano Meloni
Se li porti a casa sua
Claudio Mereu Arcadu
LA RISPETTO X LA SUA VENERANDA ETA….FORSE SAREI TRUCE…..
Enzo Puxeddu
Possibile che tutti questi radical chic vogliano scaricare la mondezza in casa nostra, perchè non se la portano nelle loro ville miliardarie !
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