Il renzismo 'dolce' di Pigliaru, fondato sulla leale collaborazione con lo Stato, che fa spesso mancare il 'numero legale' (2) dei collaboranti, si sta rivelando ogni giorno di più un brodino che forse evita il deperimento ma non fa bene all'organismo.
E' un renzismo senza renziani capaci di esprimere una leadership politica forte, senza truppe scelte, senza elite portatrici di una visione di prospettiva della politica sarda. Si naviga (abbastanza male) a vista, all'interno di un Partito democratico spappolato e senza guida, dove qualcuno comincia a rendersi conto che Soru non ha mai capito niente di politica (bella scoperta…). Il partito più forte del centrosinistra è in realtà il più debole, come stanno dimostrando le profonde divisioni sulla riforma degli enti locali e di conseguenza sulla sanità. Quella degli Enti locali sarà di transizione, l'ennesima, e quella della sanità pure.
A forza di spostare i problemi in avanti, però, non è che si risolvono da soli. Anzi, finiscono per far sedimentare malesseri vecchi e nuovi, in un quadro che invece richiederebbe scelte forti e difficili. Renzi ama fare a sportellate ma fa, Pigliaru al massimo tira fuori il ruggito del coniglio. La differenza, in fondo, è tutta qui.
SardoSono
(admaioramedia.it)
5 Comments
massimo
Che bello, anche se con molto ritardo, cominciare a vedere (ed a poter dire in pubblico) qualcuno che a sinistra inizia a rendersi conto del vero spessore politico di SORU… pari praticamente allo zero al netto, chiaramente, degli affari di famiglia!!!!!
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