Massimo Zedda, l’uomo che visse (già) due volte sbrogliando la solita matassa del Pd sardo (molto) diversamente renziano. La prima volta rappresentando l’unica via d’uscita possibile per la nomenclatura dem che aveva proposto Antonello Cabras come sindaco di Cagliari, un arnese fin troppo consumato per una parte consistente del partito che, su questo nome e su questa linea, ne sarebbe uscito con le ossa rotte. La seconda, chiudendo in modo tombale la discussione sul secondo mandato alla guida del capoluogo perché il Pd (sempre lui) spaccato in mille pezzi, con o senza Soru, non era in grado né di proporre, né tanto meno di imporre nulla. Anzi poteva solo ingoiare tutto.
In effetti, la forza di Zedda è esattamente speculare alla debolezza del Pd ed il ‘modello’ cagliaritano, che adesso qualcuno invoca anche dalle parti del Nazareno, sta tutto in questa equazione. Poi, per spiegare la santificazione post-scrutinio del ‘sindaco ragazzino’ ci possiamo anche mettere i sorrisi dei tassisti e degli edicolanti, il look del Poetto, il travaso di voti della pattuglia di ‘responsabili’ con la maglietta sardista e la transizione infinita del centro-destra. Tutto questo un po’ si tiene, ma la trama più solida della politica cagliaritana mostra la sua vera consistenza in una stagione che di originale ha ben poco e somiglia piuttosto ad una riedizione aggiornata del motto ‘mors tua vita mea’, che ha consentito a Sel di andare molto di là della sua pur ragguardevole rappresentanza. Ormai è l’azionista di riferimento del centro sinistra, capace di far pesare le sue azioni più che di contarle. Tanto è vero che sulla riforma sanitaria, mentre gli altri alleati si ritiravano in buon ordine con appena un po’ di broncio, a Sel è bastato sollevare un ditino per prendere un altro po’ di tempo. Dicevano i vecchi comunisti: “nessun nemico a sinistra”. Nemici no ma, a questo punto, alleati molto competitivi e parecchio scomodi. Se il Pd continuerà ad essere un aggregato di debolezze a causa delle sue lotte intestine, ne vedremo di cotte e di crude.
SardoSono
(admaioramedia.it)
2 Comments
Gepi Marongiu
La maggiorparte dei Cagliaritani non avrebbe mai votato pd.
webnauta59
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