Renzi ha staccato un assegno da 30 milioni per la continuità territoriale e tutti a cantare in coro che "finalmente lo Stato etc". Finalmente cosa? La Sardegna è l'unica isola dell'Italia distante 340 chilometri circa dal punto più vicino della terraferma e, solo per questo, lo Stato dovrebbe mettere i Sardi nelle stesse condizioni di tutti gli altri pagando il dovuto, anzi impegnandosi ogni anno a corpire le eventuali differenze di costo e di mercato.
Questo principio di elementare buon senso e di assoluta buona politica non viene applicato nei confronti della Sardegna solo perchè, è bene ricordarlo, una scellerata decisione di Soru portò la Regione a restare da sola a combattere, con pochissime risorse e con lo Stato autorizzato a lavarsene le mani, la battaglia della continuità territoriale. Ora in qualche modo si ritorna al passato e in qualche modo a 'su connottu', ma, come al solito, si fanno le cose a metà. Il punto è se alla mobilità esterna dei Sardi e di quanti vogliono venire in Sardegna ci debba pensare lo Stato oppure no. Se la riposta è sì, bisogna stracciare l'accordo fatto da Soru nel 2006 e riscriverlo daccapo. Se la riposta è no, cosa di cui sembrano essere convinti il governatore Pigliaru e l'assessore Deiana, le cose rimangono come sono con 30 milioni in più. Sono soldi dovuti ai Sardi, per carità, ma non possiamo stare appesi alla benevolenza di nessuno e nemmeno di Renzi, che una volta stacca un assegno e una volta no.
SardoSono
(admaioramedia.it)
24 Comments
Lone Rider
Credo che i Sardi e la Sardegna tutta abbiano perso un bel treno, quello della “Zona Franca” tipo, per intenderci ,quella delle “Canarie”……..chi è causa del suo male,…pianga se stesso!!!
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