SARDOSONO, Fine anno col botto, quello della Giunta Pigliaru su aziende e lavoratori

Più che un fine anno col botto, la Giunta Pigliaru ha assestato una botta tremenda all'economia della Sardegna con ‘pelo e contropelo’, alle imprese con l'Irap ed alle famiglie con l'Irpef, una botta che farà certamente male al sistema economico regionale, ma non si sa quanto (e se) farà bene alla sanità, che continua a mangiare soldi nonostante il rigore molto predicato e poco praticato dall'assessore Arru.

Inoltre, per non farsi mancare niente, ci saranno due mesi di esercizio provvisorio, non un fatto tecnico come direbbe l'assessore Paci, ma qualcosa di estremamente concreto. Per essere chiari, fino a febbraio, ammesso e non concesso che non si vada più in là, la Regione potrà spendere solo un dodicesimo delle risorse disponibili per ciascuna voce del suo bilancio e ciò significa che i destinatari di questi interventi vedranno i soldi, nella migliore delle ipotesi, a giugno. In poche parole, metà anno sarà bruciato dall'insipienza politica e dalla burocrazia, che è esattamente ciò di cui la Sardegna, con la sua misera ripresina dello 0.2 (un quarto di quella nazionale) aveva ed ha bisogno.

Nel frattempo Keynes si starà rivoltando nella tomba perché è vero che sosteneva, non a tutti i costi in effetti, la necessità di fare spese in deficit nelle fasi depressive dell'economia, ma non certo di accompagnare la crescita dell'indebitamento all'aumento della tasse, altrimenti il sistema va in tilt. Come sapeva bene Friedman, Nobel dell'economia ed anche lui in preda a sussulti post mortem, convinto da sempre che se si danno soldi a chi non lavora e si tassa sempre di più chi lavora, il default si avvicina a grandi passi. Quanto alla sanità, difficile individuare un ‘guru’ riconosciuto, perché i sistemi sono molto diversi. Se fosse la Dirindin, per dire, le staranno fischiando le orecchie.