Porta il nome del patrono della città, ma il sindaco di Sassari Nicola Sanna è forse il personaggio politico che meno di tutti i suoi predecessori è riuscito ad entrare in sintonia con la città ‘profonda’, della quale peraltro si vanta di essere espressione.
Dall’inizio del suo mandato, ottenuto al termine di una campagna elettorale che doveva rappresentare la ‘remuntada’ della sinistra dura e pura con la nomenclatura, guidata da Gianfranco Ganau (attuale presidente del Consiglio regionale), Sanna ha dovuto imparare presto a sue spese, e soprattutto a spese della città, che è inutile vincere una battaglia se poi si perde la guerra. Infatti, lui prima ha vinto le primarie del Pd e poi le elezioni a Sindaco, ma alla fine è rimasto vittima del fuoco incrociato dei suoi avversari di corrente che, forti della maggioranza degli eletti in Consiglio comunale, non gliene hanno fatto passare una che è una.
Poi, per carità, ci ha aggiunto del suo. Si è incartato per due anni con le piste ciclabili, che nessuno frequenta e molti non vogliono, si è lanciato in promesse strampalate che non poteva mantenere (tipo quella di sfrattare la Brigata Sassari dalla sua sede di Piazza Castello, nel cuore della città), si è perfino inventato un centro intermodale per provare a cancellare la vergogna della seconda città della Sardegna dove i passeggeri sostano sulla strada e fanno i biglietti in un casotto per terremotati. Ma niente: lavori della nuova struttura annunciati a maggio per essere finiti in agosto, sono stati poi rinviati a marzo perché si è scoperto (?) che nel terreno c’è una differenza di quote da livellare.
Da dimenticare anche il suo ruolo al vertice dell’Egas, l’ente delle acque che rappresenta i Comuni alcuni dei quali ha recentemente sgambettato, imponendogli di entrare in Abbanoa, mentre invece volevano restare autonomi (con qualche ragione), questione rattoppata alla meglio dai capigruppo del Consiglio regionale. Sostenitore dello Ius soli protesta attraverso lo sciopero della fame. Ma quello della fama è iniziato, suo malgrado, da un pezzo.
SardoSono
(admaioramedia.it)