Ricapitoliamo. La prima parte della manovra finanziaria è keynesiana; con un mutuo di 700 milioni la Sardegna fa debiti e che Dio ce la mandi buona.
La seconda, che poteva avere una bella spinta dalla legge sull'edilizia ora in discussione, è invece sovietica. L'unico stile consentito, come ai tempi di Baffone, è quello del realismo socialista.
Non si può fare niente da nessuna parte, al massimo qualcuno si rifarà la facciata.
Questa parte della manovra non è nemmeno renziana perchè Renzi, col testo unico sull'edilizia, ha provato a spingere nella direzione del rilancio del settore. Ben sapendo, però, che se non c'è sponda nelle Regioni l'economia non (ri)parte.
Allora, tornando alla Sardegna, alla fine di tutto questo agitarsi resteranno qualche opera pubblica in più e un bel po' di debiti da pagare. In altre parole, la ripresa (forse) arriverà ma noi non ci saremo.
SardoSono
(admaioramedia.it)