SARDOSONO, Comunicare la Sardegna dando un’occhiata anche a quello che fanno gli altri

La Sardegna va alla Bit ma finisce in un cloud. Acronimi a parte, mentre i media regionali si sbracciano per raccontare una Sardegna che si propone come meta turistica "per tutto l'anno" e l'assessore Morandi assicura che la Regione non solo fornirà "supporto" agli operatori ma si occuperà anche della "regia", un cartellone delle linee aree turche fa letteralmente scomparire la nostra amata Isola (e anche la ‘sorella’ Corsica, a dirla tutta) dalla cartina del Mediterraneo. Isole ‘non comprese’, in poche parole, e sostituite da una nuvoletta sul bianco-grigio, che preannuncia pure un po’ di maltempo da quelle parti.

La svista dei turchi, segnalata con puntualità su Facebook, non può essere derubricata a semplice casualità. Ne senso che, quando si partecipa ad un evento di importanza internazionale, non basta presidiare il proprio ‘orticello’, ma guardare oltre cercando dappertutto le possibili distorsioni della realtà che si vuole rappresentare. Non più tardi dell'Expo, ad esempio, accadde un fatto simile e forse per certi aspetti ancora più grave. Nella cartellonistica (a ‘regia’ italiana") che invitava a soggiornare nel Belpaese era raffigurata una spiaggia incantevole circondata da uno splendido mare dai colori verde-azzurro. Peccato che quello scorcio di Italia fosse Stintino, ad una cinquantina di chilometri da Sassari, per la quale non veniva spesa nemmeno una parola. Quando si vuole comunicare la Sardegna al mondo, in definitiva, sarebbe bene dare un'occhiata anche a quello che fanno gli altri che possono sempre fare qualche sciocchezza, in buona o mala fede. E di questi ‘inciampi’ la Sardegna ne ha collezionati davvero troppi, senza poterseli permettere.

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