Si fa presto a dire leale collaborazione ed ora è troppo tardi per cambiare registro. I rapporti fra Stato centrale e Sardegna sono ormai arrivati al minimo storico, con buona pace dell’assessore Paci che si lamenta di una burocrazia romana attaccata ai “formalismi”. Oltre alla forma c’è, purtroppo, anche molta sostanza ed una certa faciloneria accademica che, per esempio, ha visto la Regione strangolata da una manovra a tenaglia che da una parte ha incasinato i conti con l’introduzione del bilancio armonizzato e dall’altra ha sottratto risorse preziose con gli accantonamenti per pagare il debito pubblico nazionale (confermati da una recente sentenza della Corte Costituzionale).
A queste tranvate, più tante altre a cominciare da quella sulla continuità territoriale, bisognerà comunque trovare dunque trovare una risposta diversa dal “ci faremo sentire” del governatore Pigliaru, anche perché le cose si sono messe davvero male in Italia e in Europa, che sono gli interlocutori istituzionali della Regione. In Italia, perché il referendum del 4 dicembre ha praticamente sepolto il capitolo delle riforme costituzionali e quelli previsti per l’autunno in Lombardia e Veneto provocheranno la sterzata di queste Regioni verso una maggiore autonomia, prima di tutto fiscale; in Europa perché, nonostante le trattative per la Brexit vadano un po’ per le lunghe, al bilancio Ue mancheranno più di 10 miliardi di euro e, a cascata, ci saranno meno soldi per tutti, soprattutto per l’agricoltura che interessa tanto la Sardegna.
Per cui la Sardegna non ha alternative rispetto al rimboccarsi le maniche e ‘fare politica’ su ogni riga di ogni legge o norma, nazionale o comunitaria di interesse regionale, perché non è possibile continuare ad immaginare una istituzione che non ha ‘occhi’ e ‘orecchie’ vigili a Roma come a Bruxelles. Ci sono le rappresentanze parlamentari, certo, però la storia di questi anni ha dimostrato che sono necessarie ma non sufficienti. Serve gente ‘cazzuta’ con idee forti per la testa e, francamente, dalle parti di Villa Devoto non se ne vede.
SardoSono
(admaioramedia.it)