Un enorme patrimonio paesaggistico, storico e culturale abbandonato all’incuria e ai vandali, che meriterebbe di essere recuperato e valorizzato, così da poter rappresentare un’occasione di rilancio per diversi centri dell’interno dell’Isola. Si tratta dei villaggi ex Enel, insediamenti realizzati vicino alle dighe per ospitare il personale delle centrali idroelettriche e progressivamente dismessi nei decenni passati.
I villaggi vanno censiti ed acquisiti al patrimonio regionale per essere valorizzati con finalità turistico-ricettive e socioculturali: “Benché pesantemente compromessi dall’incuria e dal prolungato abbandono – ha evidenziato il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, che ha presentato un’interrogazione ed un’interpellanza in Consiglio regionale – sorgono in luoghi dall’elevato valore paesaggistico, all’interno di suggestivi compendi lacustri, e costituiscono importanti testimonianze storiche. Essendo privi di qualsiasi forma di gestione e di vigilanza, sono oggetto di frequenti danneggiamenti, da parte dei praticanti di attività ludiche, come il cosiddetto ‘softair’ o di semplici vandali, che rischiano di pregiudicarne ulteriormente le condizioni”.
Tra gli altri, quello di Santa Chiara ad Ula Tirso, dove nei giorni scorsi sono state danneggiate le vetrate della chiesa, peraltro mantenuta in ottimo stato di conservazione da un privato, che abita nel villaggio ed ha deciso di farsene carico a proprie spese.
Qualche tentativo di recupero è già stato fatto, ma non sembra sia andato a buon fine. Nel 2011, l’Enel ha affidato il villaggio Coghinas ad Oschiri all’associazione Orizzonti di Speranza, costituita per iniziativa della Diocesi di Ozieri, con l’impegno che vi fosse realizzato un centro di accoglienza per il reinserimento sociale di giovani in difficoltà e furono eseguiti alcuni interventi di recupero, ma il villaggio è nuovamente in stato di abbandono.
“I villaggi – ha aggiunto Dedoni – per le loro caratteristiche, per il posizionamento geografico e per il particolare valore urbanistico, sociale, storico e paesaggistico, si prestano a un riutilizzo con varie finalità, da quelle turistico-ricettive a quelle sociali, come comunità giovanili e residenze per anziani, passando per il recupero e la valorizzazione dell’archeologia industriale. Il loro riutilizzo rientrerebbe tra i necessari interventi per la lotta allo spopolamento e il rilancio produttivo delle zone interne. Siano acquisiti al patrimonio regionale e successivamente ceduti o affidati in gestione, previo recupero e ristrutturazione, con finalità indicate dalla stessa Regione”. (red) (foto da Sardegna Abbandonata)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Sardegna Abbandonata
Bellissime foto, ne trovate altre su http://www.sardegnaabbandonata.it
Ad Maiora Media
Con link al sito… 😀