Proseguono le visite alle strutture sarde della Polizia effettuate da Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo nella Commissione Difesa dellla Camera, per verificare di persona le condizioni delle sedi frequentate dagli uomini che sovrintendono alla sicurezza dei cittadini.
Ieri, si è recato nella Caserma “Carlo Alberto” di viale Buon Cammino a Cagliari, dove sono ospitati il Reparto Mobile, la Polizia stradale e la Polizia scientifica: “Un edificio di pregio che, però, non è funzionale alle esigenze degli uomini e donne della Polizia – ha osservato Deidda – Nel precedente incontro con il Questore ci siamo confrontati su questo argomento e pur non essendo di sua diretta competenza è emersa un’idea per risolvere definitivamente i disagi logistici del personale, che continua a lavorare ottimamente nonostante le difficoltà oggettive”. “È necessario – ha aggiunto – che il Governo mantenga la promessa di nuovi concorsi perché gli organici della Polizia hanno bisogno di nuove leve. Ci fidiamo di quanto annunciato ma ora è tempo di vedere i fatti. Seppure dai banchi dell’opposizione, su questo argomento ci sarà sempre pieno sostegno”.
Oggi, invece, visita al Commissariato di Tempio Pausania, dove ha sede anche la Polizia stradale, che deve coprire, con una sola pattuglia e nove uomini, un’area che va da Alghero a Palau (soprattutto dopo la chiusura della sede di Ozieri, sulla quale resta ancora senza risposta un’interrogazione del Deputato): “Condizioni impossibili e non adatte – ha evidenziato Deidda, alla presenzsa al collega di Forza Italia, Pietro Pittalis, al segretario nazionale del sindacato “Equilibrio è sicurezza” Vincenzo Chianese – Uno stabile privato, fatiscente (il proprietario non può più far fronte alle spese di manutenzione e c’è una procedura di fallimento) che va abbandonato in breve tempo, effettuando una veloce ricognizione degli immobili pubblici disponibili”.
“Gli uomini e le donne della Polizia non devono più lavorare in queste condizioni – ha concluso il Deputato di FdI – L’amor patrio e il senso del dovere non vanno scambiati per rassegnazione e disponibilità ad adattarsi a tutto. Bisogna cambiare, adeguando l’organico alle nuove esigenze per combattere efficacemente il crimine e garantire sicurezza”. (red)
(admaioramedia.it)