Un depuratore sottodimensionato, fonte di continui disservizi, tra miasmi insopportabili e tombini che saltano in occasione di piogge.
A Sant’Antioco, il problema sembrava ad un passo dalla risoluzione, grazie ai 6 milioni di euro di fondi Cipe che, con una gara d’appalto bandita nel 2015, Abbanoa aveva destinato alla realizzazione di un nuovo impianto. Da allora, pero’, il progetto è stato sommerso dalle carte bollate per alcuni ricorsi. Lo sorso 19 settembre, il Tar si è pronunciato ed ha sostanzialmente fermato il progetto.
“Non sono più rinviabili soluzioni definitive al tema della depurazione nel comune di Sant’Antioco – ha scritto il sindaco Ignazio Locci in una lettera inviata ai vertici del gestore unico del servizio idrico – Chiediamo ad Abbanoa che si concentri con decisione al fine di individuare soluzioni di buon senso, in modo che si giunga a nuovo progetto che ponga definitivamente la parola fine ai numerosi disagi che, soprattutto nella stagione estiva o in occasioni di piogge, si verificano nel territorio comunale. Sant’Antioco necessita di un depuratore che funzioni adeguatamente: un impianto moderno che risponda alle esigenze della nostra città. Il rischio, di questo tergiversare in mezzo alle carte giudiziarie, è che i 6 milioni di euro stanziati finiscano perduti. Sarebbe drammatico. E’ ora che Abbanoa prenda atto della non fattibilità del progetto che si ostina a portare avanti dinanzi al Tribunale, e utilizzi le sue energie per una soluzione definitiva”. (red)
(admaioramedia.it)