Nel pomeriggio di ieri, a Santadi, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di, reato di detenzione armi clandestine, P.E. (50 anni) di Santadi, disoccupato, pluripregiudicato.
Nel corso di una perquisizione domiciliare, finalizzata al contrasto del possesso illegale di armi, che vede Santadi come uno dei centri più attivi nell’Isola, i militari rinvenivano, occultato in un capanno per gli attrezzi nel giardino dell’abitazione, nascosto nella copertura che fungeva da tetto, tra il telone e l’eternit, un sacco in plastica di colore nero che conteneva un fucile doppietta calibro 24, di fabbricazione artigianale, scarico, smontato in due parti (cassa e canna) efficiente ed in buono stato di manutenzione; 12 cartucce calibro 24 caricate a pallettoni, di fabbricazione artigianale; un puntatore laser di tipo artigianale con supporto per l’installazione sul fucile. Tutto il material è stato sottoposto a sequestro.
Presumibilmente, l’arma veniva utilizzata per la caccia di frodo ai cinghiali, infatti la zona di Santadi-Pantaleo, in direzione Capoterra, è meta di numerosi cacciatori di frodo della zona. Considerata la gravità del reato ed i precedenti dell’uomo, che simulava un malore, P.E. è stato condotto nel carcere di Uta. (red)
(admaioramedia.it)