Si terrà sabato e domenica prossimi la sesta edizione della manifestazione Primavera in Gallura, organizzata dal Comune di Santa Teresa di Gallura, in stretta collaborazione con l’Associazione Amici di Lucia. All’interno della manifestazione territoriale si terrà Lu Coiu, il matrimonio Gallurese che questa volta sarà proprio un vero matrimonio. La coppia scelta con una selezione pubblica, Lucia e Aldo, celebrerà le nozze seguendo le usanze tradizionali dello sposalizio contadino.
“Abbiamo voluto che la rappresentazione della tradizione avvenisse non nella finzione come gli anni addietro, ma con un vero matrimonio”, spiega l’assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Santa Teresa Stefania Taras. “Il rivivere gesti antichi che ci ricordano che arriviamo da una cultura contadina, può essere una delle peculiarità che ci contraddistinguono. A settembre siamo stati ospitati al matrimonio selargino che ha una tradizione lunga 40 anni ed è ricchissimo, noi abbiamo voluto iniziare con il ricreare una atmosfera e una vita più modesta, quale era quella degli stazzi galluresi. Il nostro matrimonio gallurese si è potuto realizzare grazie al contributo di diverse associazioni locali e ai tanti privati che si sono messi a disposizione. Credo che da questo primo matrimonio gallurese si possa partire per ripetere annualmente, migliorando e arricchendo, lu Coiu. E’ importante anche l’aspetto della promozione territoriale attraverso le tradizioni e la cultura che ci contraddistinguono, per dare una immagine al mondo di un territorio che oltre al mare è ricco di storia e storie”.
Sabato alle 18,30 allo stazzo di Lu Stirritogghju si svolgerà la pricunta, la richiesta formale della mano della sposa da parte di un portavoce dello sposo, con battute allegoriche e sarcastiche, scritte appositamente per l’occasione da Paola Buioni. La serata terminerà con dolci, vermentino e balli tradizionali. Domenica alle 10 gli sposi partiranno in calesse dallo stazzo Lu Stirritogghju con un seguito di cavalli e cavalieri e invitati vestiti in maniera tradizionale, insieme ai gruppi folkloristici di Santa Teresa e Luogosanto. Quando il corteo nuziale arriverà alla chiesa di Buoncammino preceduto dal coro “Li Boci di la Gaddhura”, la sposa ripeterà il tradizionale rito de “La rucca”: offrirà un fuso a un cavaliere che cercherà, seguito dagli altri cavalieri di Lungoni, di difendere la rucca e riportarla alla sposa.
Dopo la Messa nuziale, arricchita dal Coro polifonico Santa Teresa di Gallura, il poeta farà “lu Bringhisi“ augurale e la parte pubblica della manifestazione si concluderà con un rinfresco e balli tradizionali offerto a tutti i presenti. Anche nella parte privata del matrimonio, riservata esclusivamente agli invitati, verrà seguita la tradizione.
Nelle due giornate si svolgerà un seminario fotografico organizzato dall’associazione F64 e diretto dal fotografo Giovanni Porcu, al quale prenderanno parte una decina di allievi. Le foto prodotte durante il seminario saranno utilizzate per l’album del matrimonio. (red)
(admaioramedia.com)