Gli immigrati arrivati in aereo da Genova, dopo aver bivaccato per mesi a Ventimiglia, al confine francese, non vogliono restare in Sardegna. E dopo la protesta inscenata a Trinità d’Agultu poche ore dopo lo sbarco, quando una decina di sudanesi sdraiandosi in terra avevano bloccato per quattro ore la strada per l’Isola Rossa, due giorni dopo la protesta si è ripetuta sulla strada di Porto Pozzo, frazione di Santa Teresa Gallura, vicino al’hotel dove sono ospitati quasi 200 immigrati. Stesso sistema, sempre ad opera di un gruppetto di sudanesi e stessa richiesta: vogliono andare via, la loro meta resta la Francia e preferiscono tornare al confine ligure. Protesta sedata ovviamente con l’arrivo degli agenti della Polizia di Santa Teresa e Tempio ed i Carabinieri della Compagnia di Tempio. Ma gli immigrati non si sono dati per vinti e si sono diretti a piedi verso Olbia, scortati sempre dalle forze dell’ordine, dove speravano di potersi imbarcare verso la Penisola, senza considerare (o sapere) che essendo privi di documenti non avrebbero potuto acquistare alcun biglietto. Ed infatti al porto, assistiti da volontari e 118 con acqua e cibo, si sono infranti i loro sogni e sono dovuti tornare in una struttura. Fino alla prossima protesta.
“Simili proteste danneggiano in modo rilevante l’immagine del nostro paese e rischiano di compromettere la stagione turistica – ha commentato Dario Giagoni, coordinatore per la provincia gallurese di Noi con Salvini – Sostengono di scappare dalla guerra e dalla fame ma protestano per la pasta, non di loro gradimento, per le zanzare e perché la Sardegna, ambita meta turistica per migliaia di persone di tutto il mondo, per loro non è abbastanza accogliente. Un imbarazzante spiegamento di forze dell’ordine per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico turbato da chi rifiuta di soggiornare in alberghi pluristellati a spese degli italiani. È vergognoso. Il numero elevato degli ‘ospiti’, l’assenza di un presidio militare a Porto Pozzo nonché la verosimile chiusura della caserma della Guardia di finanza a Santa Teresa, nel mese di ottobre, preoccupa residenti e turisti”.
Per Antonella Piredda, coordinatrice cittadina di Santa Teresa Gallura, che ha preannunciato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda di Porto Pozzo, necessita la “revoca immediata delle misure di accoglienza e contestuale decreto di espulsione per quanti minacciano l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Gli ospiti sono circa 150, i residenti circa 200. Porto Pozzo, da piccola ma rinomata località turistica, rischia di trasformarsi in una colonia africana. Non senza implicazioni sulla sicurezza e sull’economia del luogo. Sarebbe necessario incrementare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, invece si procede alla chiusura della caserma della Guardia di finanza: è inammissibile”. (red)
(video di Antonello Nieddu)
(admaioramedia.it)
11 Comments
Agostino Secci
Questi hanno piu palle !!!i Sardi stanno a guardare!!!!
webnauta59
RT @admaioramedia: SANTA TERESA GALLURA, Protesta immigrati a Porto Pozzo. @Noiconsalvini : Rischiano di compromettere stagione https://t.c…
webnauta59
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Carla Lai
Ma noi possiamo stare nelle mani di questi migranti che. Dicono di volere asilo politico ?
Questi vogliono solo soldi senza fare niente e la cosa grave è che
Chi ci governa lo ha permesso
Invece di pensare ai Sardi
SVEGLIAMOCI
Omar Serrao
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Alysia Gagliano
Dai avete i migranti mica potete pretendere che a loro freghi qualcosa di voi
Priamo Onnis
Continuate a votare Pd pdl e partitini vari…… ma cos’è ? I manganelli li sanno usare solo con gli italiani che manifestano?
Marilena Careddu
Ormai comandano loro… vergognoso! !!!
DRAGONE85
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Rosalba Serra
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