Non si placano le polemiche su “Sas Domos”, la nuova società pubblico-privata del settore sanitario che l’Assessorato regionale della Sanità, sotto la guida di Luigi Arru, ha creato per prendere in carico gli assistiti dell’Aias dopo la revoca della convenzione per l’assistenza e la riabilitazione dei disabili, che da oltre quarant’anni l’associazione garantiva nei 46 centri con oltre 1.000 dipendenti.
“Cosa sta succedendo dentro “Sas Domos”? – ha chiesto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu – Dirigenti e dipendenti vengono prestati dall’Ats ed avranno il compito di assumere senza concorso oss e personale medico. A parte qualche dubbio di opportunità, il fatto dimostra come la società sia una scatola vuota dove manca il socio privato, che viene riempita da personale pubblico, e che siamo all’assurdità di assegnare lavoro privato tramite un soggetto pubblico, per mettere in atto una progressiva privatizzazione del sistema sanitario a solo scopo clientelare”.
“E’ grave – ha aggiunto l’esponente di FdI – che questi dirigenti e medici pubblici saranno gli stessi che avranno il compito di selezionare il personale sanitario che sarebbe assunto in una società pubblica senza concorso, con l’aggravante che “Sas Domos” è autorizzata a effettuare la gestione di archivi, Cup, laboratori analisi, radiodiagnostica, screening in concorrenza con la stessa Ats. Un’assurdità che in Piemonte è già costata qualche guaio giudiziario a Moirano, direttore dell’Ats, quando era manager pubblico della sanità a Torino”.
“Blocchiamo gli strani passaggi di personale tra Ats e Sas Domos e iniziamo finalmente un nuovo corso per la sanità sarda, più limpido, meritocratico e che porti a una migliore assistenza per i cittadini”, ha concluso Truzzu. (red)
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