Ricerca ‘made in Sardinia’ ed un tavolo tecnico regionale permanente per aiutare i 1.047 talassemici che si trovano in Sardegna: sono i punti principali enunciati dai rappresentanti dell’associazione Thalassa Azione durante l’incontro con la stampa.
Il collante per la riuscita del tavolo tecnico è il “programma formativo multidisciplinare”, che assicurerà un solido legame tra medici di varie specialità che lavoreranno per un unico obiettivo comune: il benessere del paziente. Soddisfazione da parte di Ivano Argiolas, presidente di Thalassa Azione, per i risultati finora ottenuti anche sul fronte della terapia genica: l’editing genetico, frutto di una ricerca congiunta tra Microcitemico e Cnr, ha portato ad importanti risultati. Intanto, le sperimentazioni continuano a San Francisco, dove Maura Mingoia, biologa ricercatrice sarda, lavora ancora nella Divisione di Medicina molecolare e diagnostica dell’Università californiana, in stretta collaborazione con il Microcitemico di Cagliari, per un progetto finalizzato alla riduzione massima delle trasfusioni.
Il presidente Argiolas, però, avverte che “in Sardegna abbiamo bisogno di donatori di sangue. Le regioni del nord ci aiutano mandandoci oltre 30.000 sacche di sangue all’anno, ma, quando ci sono imprevisti nelle spedizioni, noi siamo costretti a mandare appelli d’urgenza”.
“Esistono anche pazienti che non dipendono dalle trasfusioni – ha ricordato Susanna Barella dell’ospedale Microcitemico – Ne abbiamo anche in Sardegna e sono pazienti che hanno comunque le complicanze legate all’anemia. Aggiungiamo anche i pazienti con eminoglobinapatie, come la falciforme (malattia genetica del sangue, ndr), che sta diventando e diventerà in futuro sempre più frequente a causa dei flussi migratori e quindi della presenza di persone che provengono da aree di endemia, quindi per esempio l’Africa”.
A nome dell’assessore regionale Arru, è intervenuto Vinicio Atzeni, direttore sanitario dell’azienda Brotzu, che ha elencato i traguardi raggiunti, evidenziando tre punti fondamentali: “sono stati svincolati i fondi per l’ammodernamento del Microcitemico, che vedrà assegnare alla talassemia un intero piano dell’ospedale”; la “riorganizzazione dipartimentale creerà una struttura autonoma per la talassemia, che godrà di risorse autonome”; verrà sviluppato un percorso clinico assistenziale che “garantirà la presa in carica del paziente in qualunque momento della sua storia clinica ed in qualunque ambulatorio della Sardegna”.
Silvia Pasquini
(admaioramedia.it)