SANITA’, Stipendi in ritardo per gli operatori dell’elisoccorso. Solinas e Crisponi: “Areus paghi il conto”

31 Gennaio 2019

Operatori sanitari, medici ed infermieri, reclutati dalle aziende di tutta l’Isola, in gran parte, fatta eccezione per un gruppo di operatori cagliaritani, non hanno ancora percepito il pagamento degli emolumenti trimestrali, comprensivi peraltro di rimborso chilometrico per la trasferta e di spese per la formazione. Lo hanno denunciato Michele Solinas e Luigi Crisponi, coordinatore provinciale di Sassari e del consigliere regionale dei Riformatori: “L’Areus paghi il conto agli operatori sanitari degli elicotteri”.

“Superfluo entrare per l’ennesima volta in merito alle scelte regionali sull’istituzione dell’Azienda regionale dell’emergenza-urgenza e dell’elisoccorso – hanno aggiunto – Non altrettanto superfluo seguirne i risvolti, più pratici che tecnici, a scapito del personale. L’incresciosa vicenda riguarda piuttosto da vicino i territori di Sassari e Nuoro (beffa delle beffe quest’ultima è sede legale dell’Areus). Infatti, i prestatori d’opera di Ats Sardegna ed Aou di Sassari sono i più vessati, creditori col sistema sanitario regionale di migliaia di euro, bloccati chissà dove da una farraginosa procedura che prevede l’iniziale pagamento da parte delle aziende di appartenenza ed il successivo rimborso dall’Areus alle stesse”.

Solinas e Crisponi chiedono di sapere cosa sia a bloccare la liquidazione delle somme, “visto che, in un recente documento, l’Areus, premettendo di aver trasmesso regolarmente alle suddette aziende i tabulati di servizio, ha sollecitato queste ultime a procedere a stretto giro per interrompere il crescente malcontento che rischia di sfociare nell’abbandono dell’attività”.

In alcuni casi, il credito del personale sanitario di emergenza arriverebbe ad un anno di ritardo: “Alla faccia del trimestre previsto dagli accordi siglati a suo tempo con i lavoratori. L’Areus proceda senza indugio al saldo delle spettanze ed i fautori della riforma sanitaria uscendo paghino il conto con una mano sulla coscienza e l’altra sul ricco portafoglio della sanità sarda che ancora una volta vede certificato il fallimento delle politiche attuate dal centrosinistra”. (red)

(admaioramedia.it)