Doccia fredda per i medici convenzionati con il servizio del 118. Martedì scorso, è arrivata una comunicazione dell’Ats che li ha avvisati che “a seguito della richiesta dell’Assessorato regionale della Sanità, con decorrenza da novembre sono sospese le voci…” e via di seguito l’elenco di alcuna indennità sospese (Medicina generale, Continuità assistenziale, Emergenza sanitaria territoriale), che potrebbero decurtare lo stipendio di circa 800/900 euro al mese.
In un’altra comunicazione, il direttore generale Ats, Fulvio Moirano, precisa che si tratta di una “sospensione provvisoria, per un tempo limitato e necessario al Comitato regionale per effettuare i necessari approfondimenti”. E dall’Assessorato regionale della Sanità si affrettano a fornire un’ulteriore rassicurazione sul fatto che “sta lavorando per chiarire, anche con una delibera di Giunta, l’accordo integrativo regionale approvato nel 2010 e definire, in maniera chiara e inequivocabile, le modalità per il riconoscimento delle indennità dei medici di continuità assistenziale e del 118”.
“La Regione – ha sottolineato l’assessore Arru – ha finalizzato le indennità dei medici a specifici obiettivi e attività che hanno contribuito al miglioramento della qualità dell’assistenza e dell’integrazione delle equipe nelle cure primarie. Al termine dei necessari approfondimenti, che verranno svolti in tempi rapidi, auspichiamo una positiva soluzione della vicenda”.
“Esiste una categoria di medici che vive da anni una in una situazione di schizofrenia contrattuale – si lamenta uno dei medici del 118 – tale per cui medici indistinguibili fra loro quanto a compiti e responsabilità si trovano separati da un abisso per quelli che sono i diritti. Si tratta dei medici dell’Emergenza sanitaria territoriale, in realtà ormai medici di emergenza ‘tout court’, visto che in molte realtà la barriera fra territorio e pronto soccorso è da tempo venuta a cadere. Medici sospesi fra convenzione e dipendenza, mai adattatisi per costituzione all’una, ma da anni incapaci di approdare all’altra, da entrambe respinti, tra le due schiacciati, come i manzoniani vasi di coccio, fra più grossi e duri vasi di ferro”.
Per Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, la “sanità della Giunta Pigliaru è quella che aumenta gli stipendi ai ‘super’ manager e taglia le indennità ai medici del 118, impegnati quotidianamente sul campo. Sospendere un diritto riconosciuto a questi professionisti, che tutti i giorni sono impegnati sul fronte dell’emergenza e urgenza, è l’ennesima dimostrazione che non c’è neppure la percezione della realtà, come quella vissuta direttamente da chi magari trascorre la notte a bordo di un’ambulanza per soccorrere le persone e salvare vite umane. Se la risposta dovesse essere uno sciopero chi andrà a fare il servizio del 118: Arru, Moirano e Lenzotti? La sanità di una sinistra che ignora i pazienti, mortifica i professionisti sardi e si azzuffa per le poltrone”. (red)
(admaioramedia.it)