Un corteo composto da alcune centinaia di persone, convocate dalle associazioni e dai comitati confluiti nella Rete sarda per la difesa della sanità pubblica, si è mosso da piazza del Carmine a Cagliari diretto sotto il palazzo del Consiglio regionale per sollecitare i consiglieri regionali sui problemi che, secondo i manifestanti, derivano dalla proposta di riordino della rete ospedaliera, approvata a febbraio dalla Giunta regionale ed attualmente all’esame della Commissione Sanità, chiedere maggiore attenzione per i piccoli ospedali e la stesura di un nuovo piano dei servizi sanitari.
Hanno partecipato al corteo anche una trentina di sindaci con la fascia tricolore, che, al termine della manifestazione, accompagnati dal presidente dell’Anci, Piersandro Scano, e da Claudia Zuncheddu in rappresentanza dei cittadini riuniti nella Rete, sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau: “Siamo ancora nella fase istruttoria della proposta sul riordino della rete ospedaliera, un’operazione complessa e delicata che richiede tutti gli approfondimenti del caso e l’ascolto di tutti i territori coinvolti – ha spiegato il Presidente dell’Assemblea regionale – Credo che senza una proposta di servizio di emergenza-urgenza e un’ adeguata rete territoriale sanitaria la rete ospedaliera non possa essere applicata correttamente e fornire risposte adeguate alle comunità. L’impegno del Consiglio regionale, e il fatto che la proposta sia ancora in discussione in commissione Sanità lo dimostra, è quello di continuare ad ascoltare i territori per raggiungere l’obiettivo della riforma che non è solo quello di contenere i costi, necessario e non più rinviabile, ma anche quello di garantire a tutti i sardi un’assistenza sanitaria di qualità».
Ha partecipato al corteo anche il capogruppo regionale dell’Udc, Gianluigi Rubiu: “Occorre garantire nell’immediato la qualità e la sicurezza dei servizi sanitari ai cittadini. Il rischio del nuovo disegno è il declassamento dei poli ospedalieri dell’interno, veri punti di riferimento nel territorio e con reparti che rappresentano l’eccellenza della sanità. Si pensi alle criticità del Cto di Iglesias e del Sirai di Carbonia, con il trasloco dei reparti e il taglio dei servizi destinati ai pazienti. Una confusione che sta generando una battaglia di campanile assurda ed inconcepibile. Ci sono poi le situazioni relative agli ospedali di Isili e Sorgono. Non è certo questa la finalità della Asl unica. E’ necessario preservare e salvaguardare i servizi sanitari sul territorio, scongiurando una razionalizzazione basata su tagli privi di logica e le sforbiciate delle prestazioni specialistiche”.
“Mentre si predispone un bando per nominare la pattuglia degli otto direttori delle aree socio sanitarie della Sardegna, c’è il rischio che vengano soppressi i servizi sul territorio”, ha commentato il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco. Le nuove figure dirigenziali saranno scelte dalla commissione composta dal direttore sanitario, Francesco Enrichens (sarà il presidente), ed amministrativo della Ats, Stefano Lorusso, e da Franca Piras, in rappresentanza dell’Assessorato regionale della Sanità. Secondo Tocco, “l’Azienda sanitaria unica della Sardegna concepita per una cura dimagrante sulle spese del settore, in realtà è diventata un ente che moltiplica le poltrone, con un incremento dei costi in controtendenza con le scelte iniziali visto che gli emolumenti dei direttori porteranno un rialzo delle spese ed i centri dell’interno paventano la chiusura dei piccoli ospedali, con la sottrazione dei servizi ospedalieri. Si pensa soltanto ai giochi di potere, senza considerare i servizi per i cittadini”. (red)
(admaioramedia.it)