Il terreno della sanità sarda resta un terreno privilegiato per la polemica tra Giunta ed opposizione, ma questa volta Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, nel ribadire la sua denuncia sui disagi provocati dal blocco di alcuni reparti di Medicina dell’ospedale Brotzu di Cagliari, chiede le dimissioni dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.
Nei giorni scorsi, l’esponente azzurro aveva aggiornato il ‘bollettino di guerra’ della sanità sarda: “La chiusura dei reparti di Medicina del Brotzu e la sospensione ‘per motivi logistici’ dell’attività chirurgica all’ospedale di San Gavino. Nell’ospedale cagliaritano in maniera irresponsabile si bloccano Medicina I e Medicina II per lavori urgenti ed improcrastinabili, con un preavviso di pochi giorni e senza prevedere delle alternative a quello che rappresenta un punto di snodo di un ospedale. Per quanto attiene al N.S. di Bonaria, sospendere l’attività chirurgica con un preavviso di 24 ore è di una gravità tale che non c’è bisogno di aggiungere ulteriori commenti. Ma non sono casi isolati, da Tempio ad Isili, passando per altre realtà riceviamo quotidianamente segnalazioni di carenze di personale, a causa di una politica scellerata che taglia tutto ciò che serve e salvaguarda il superfluo. Si trovano i soldi per aumentare lo stipendio dei manager continentali, perfino per dare un portavoce (ovviamente piemontese) al direttore dell’Ats, ma non si trova il tempo né il denaro per curare i pazienti, per assicurare il personale e gli strumenti adeguati ad intervenire”.
Seppure l’assessore Arru avesse cercato di difendere il suo operato e di confutare le accuse (“lavori necessari da anni, che Cappellacci e i suoi non si sono preoccupati di far eseguire quando avrebbero potuto e dovuto fare. Ci attacca perché rispettiamo le norme e pensiamo alla sicurezza dei cittadini. Peraltro, la Direzione dell’Azienda Brotzu non ha interrotto né interromperà l’attività delle Medicine, così come non corrisponde al vero che a San Gavino è stata sospesa l’attività chirurgica”), Cappellacci dopo quattro giorni è tornato all’attacco: “Secondo l’Assessore non era vero. Invece, anche sulla stampa è confermato quanto abbiamo denunciato e addirittura vengono riportati in dettaglio i problemi relativi alla mancanza di comunicazione alle strutture verso le quali vengono deviati i pazienti. Tutto questo avviene in un quadro fuori controllo che dimostra come il ‘riordino’ voluto dalla Giunta regionale e dai ‘vicerè’ della Sanità, più piemontese che sarda, è un guazzabuglio quotidiano. Dopo quattro anni di riscaldamento della poltrona e di finte riforme pasticciate, il suo alibi fasullo non è credibile, anche se lui pensa di attribuirci falsamente tutti i suoi pasticci solo perché abbiamo governato prima che arrivasse lui. Le sue parole sono state, ancora una volta, smentite dai fatti. L’unica cosa che può fare è rassegnare le dimissioni”. (red)
(admaioramedia.it)