SANITÀ, Riformatori: “Finalmente si discute della nostra proposta sulla Asl unica”. Truzzu (FdI): “La cura è peggio del male”

12 Novembre 2015

"La Asl unica è l'unico vero modo di riformare sul serio la sanità sarda ed è per questo che da sempre siamo su questa linea. Siamo felici che si cominci a parlarne sul serio". Così il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, il capogruppo in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, ed il coordinatore regionale del Centro studi, Franco Meloni, hanno commentato la proposta di un'unica Azienda sanitaria che andrebbe a sostituire le attuali otto attuali, scaturita negli interventi durante la presentazione della riforma della Rete ospedaliera regionale.

"Le autorevoli prese di posizione di questi giorni – ha evidenziato Cossa – vanno finalmente in questa direzione e non possiamo che esserne felici. La nostra proposta di legge è ancora in Commissione sanità del Consiglio regionale ed attende di essere calendarizzata. Ci auguriamo che adesso se ne possa discutere davvero anche nelle sedi istituzionali".

Si è, invece, schierato contro la creazione di un’Asl unica, Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia: “Non ridurrà i costi, tutt’altro. In cambio degli stipendi da direttore in meno, si lasceranno fuori controllo le spese delle realtà ospedaliere e mediche periferiche. Si tratta di un mero spot senza logica alcuna e, se realmente attuata, una cura peggio del male per le casse pubbliche”.

“Dopo due anni di mandato e a ridosso del compleanno della legge di riorganizzazione della Sanità, votata a metà novembre 2014 ma mai attuata – ha aggiunto Truzzu – è mortificante assistere agli interventi di Arru e Pigliaru infarciti di faremo, pensiamo e vorremo. Sarebbe molto più utile potenziare l’Assessorato della Sanità, che benché gestisca oltre il 50% del bilancio regionale, conta un numero di dipendenti inferiore a gran parte degli assessorati; istituire una centrale unica per acquisti e personale; attivare un sistema di valutazione delle performance per personale medico e non medico basato su criteri e indicatori oggettivi; tagliare un po' di primariati inutili e attivare un vero controllo della spesa”. (red)

(admaioramedia.it)