E’ partito, a fine settembre, dagli ospedali di San Gavino, Duilio Casula di Monserrato, Lanusei, San Martino di Oristano, San Michele e di Cagliari il progetto dell’Agenas “Valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle cure”, che vede coinvolti 45 pazienti di 37 associazioni appartenenti a Tramas, la rete dei cittadini nata nel 2015 per iniziativa dell’Assessorato della Sanità.
“Si tratta di una alleanza pazienti–operatori – ha spiegato l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru – Cittadini formati aiutano il sistema a migliorare, facendo osservazioni, richiamando al rispetto di alcune procedure, segnalando disservizi in modo alternativo a quello classico dell’ufficio relazioni col pubblico. Non viene fatta una classifica degli ospedali, ma una verifica del rispetto di tutti quelli aspetti che concorrono all’umanizzazione delle cure. Un lavoro che non resterà fine a stesso, ma che dovrà essere condiviso con chi ha ruoli decisionali, dai direttori generali all’assessore stesso. Il miglioramento della qualità dei servizi al cittadino e dell’umanizzazione delle cure è un processo continuo e che richiede tempo”.
La referente e risk manager dell’Assessorato, Rita Pilloni, ha spiegato come funziona il progetto: “Si parte dai quattro pilastri della sicurezza: l’approccio sistemico alla riduzione del danno, lo sviluppo della cultura della sicurezza, il coinvolgimento dei pazienti come partner nel campo della sicurezza, le decisioni da prendere sulla base di evidenze. Il cambiamento verso organizzazioni affidabili passa per il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei loro rappresentanti nelle decisioni sui trattamenti e le priorità per la ricerca e l’organizzazione”.
Con la Rete dei cittadini, dal 2015, l’Assessorato ha avviato un processo di coinvolgimento e formazione dei cittadini/pazienti e dato vita a Tramas, della quale fanno parte i cittadini che hanno partecipato ai corsi negli scorsi anni e oggi partecipano attivamente al progetto dell’Agenas. Lo scopo è mettere a confronto tutte le strutture ospedaliere, secondo un modello di valutazione basato sulla rilevazione da parte dell’équipe locale (un gruppo di lavoro costituito da professionisti della struttura di ricovero da cittadini) di 142 elementi, contenuti in un apposito strumento di rilevazione omogeneo e condiviso a livello nazionale. Cittadini osservatori e operatori fanno insieme la rilevazione delle strutture ospedaliere, inserendo in un “diario di bordo” le criticità rilevate e le precisazioni. Una volta ultimata la rilevazione nei 18 ospedali sardi individuati per il progetto, i risultati saranno inviati all’Agenas che elaborerà un report nazionale. I cittadini saranno coinvolti anche nella predisposizione dei piani di miglioramento e nella verifica successiva sulla correzione dei disservizi individuati. Le rilevazioni negli ospedali sardi si concluderà il 15 dicembre prossimo. (red)
(admaioramedia.it)