A meno di due mesi dalle elezioni regionali del 24 febbraio, fioccano le nomine di direttori e primari nelle strutture sanitarie sarde: bandi indetti dall’Ats, essendo disponibili i posti, ma che destano non poche perplessità per le modalità e la tempistica delle nomine.
“Stiamo assistendo a una girandola di nomine prive di criteri logici e non funzionali alla gestione della sanità sarda nell’interesse dei cittadini e alla riduzione dei costi – ha commentato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandra Zedda – Non riusciamo a spiegarci le differenze tra i diversi bandi: per l’Ats si è fatto ricorso ad una selezione per titoli che lascia aperte molte incongruenze; per la nomina del direttore del Brotzu troviamo parecchie contraddizioni sul processo di valutazione per la scelta che sembrerebbe già scontata”.
Anomalie e contraddizioni che evidenziano l’inopportunità di certe decisioni a fine legislatura: “Queste procedure hanno il sapore di un sistema clientelare, soprattutto a ridosso della campagna elettorale – ha aggiunto il vicepresidente della commissione Sanità, Edoardo Tocco di Forza Italia – Non sono chiare le regole sulle scelte dei nuovi vertici in diversi presidi ospedalieri a guida di strutture complesse fondamentali nello scacchiere della sanità”.
In particolare, l’attenzione dei consiglieri forzisti è sulla nomina del nuovo direttore generale del Brotzu: “L’Assessorato della Sanità – hanno sottolineato Zedda e Tocco – sta avallando un metodo che evidenzia molti punti non chiari, perché la supercommissione si troverà a scegliere senza che sia stato attivato un corso per la formazione dei nuovi manager a livello regionale. Alla fine l’organismo di valutazione dovrà anteporre la sua decisione privilegiando magari chi, in questi cinque anni, ha avuto altri incarichi come direttore generale della sanità o nei dipartimenti. Non vorremmo che il più importante ospedale della Sardegna si trasformasse nel poltronificio dove sistemare le ultime tessere della spartizione targata centrosinistra”.
In Sardegna non sono mai stati organizzati i corsi per direttori generali, sanitari e amministrativi, come previsto dal Decreto legislativo 502 del 1992: “La Regione non li ha mai organizzato, corsi che devono essere frequentati per ambire alla nomina di direttore generale di un’azienda sanitaria. E’ infatti necessario un attestato rilasciato alla conclusione del corso di formazione in materia di sanità pubblica e organizzazione e gestione sanitaria. Seminari che potrebbero essere attivati anche in ambito interregionale, con il supporto dell’Agenzia regionale per i servizi sanitari, anche in collaborazione con le università o altri soggetti accreditati. Una procedura sconfessata per la nomina del direttore generale del Brotzu, che potrebbe allontanarsi dai parametri seguiti dalle altre realtà”.
Anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Gianluigi Rubiu, ha detto “basta con la lottizzazione politica di dirigenti e primari negli ospedali sardi. Dopo aver sfasciato i presidi ospedalieri della Sardegna ed aver umiliato i pazienti, con la desertificazione dei reparti e i tagli nelle corsie, il centrosinistra sta dando vita ad un meccanismo perverso con la nomina dei dirigenti in ruoli chiave della sanità. Un blitz targato Ats, un’operazione spregiudicata e arrogante da parte dell’Assessore della sanità che sostituisce nelle direzioni di presidio ospedaliero di area omogenea dirigenti probabilmente colpevoli di voler con fatica risolvere i problemi del territorio. Uno scandalo senza precedenti che deve essere bloccato”. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
Mari Orrù
e i corsi per direttore amministrativo ? esiste un decreto 502 del 1992… dovrebbero essi aver frequentato tale corso di preparazione .. ma pare che non sia così “”””” ciò che abbiamo è una sanità allo sfascio .. quanto servirebbero dei bravissimi primari direttori amministrativi per rimettere ordine almeno un po” … ma con i giusti requisiti “”””sempre !!