Ancora qualche giorno per avere la certezza che sarà Fulvio Moirano, il supermanager che dovrà dirigere la Ats (Azienda per la tutela della salute), unica azienda sanitaria regionale approvata dal centrosinistra, mettendo pace tra il presidente Pigliaru ed i partiti minori, che in verità tifavano per un manager sardo. Tra questi, in particolare l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, che infatti si è confessato sul suo blog, criticando l’ormai famigerato ‘metodo’: “Arriva Moirano, ma non in colloqui diretti fra assessori, sarebbe troppo democratico e volgare, troppo ordinario, arriva oggi dagli organi di stampa e nei giorni scorsi dal gossip dei corridoi e da qualche gentile confidenza di qualche raffinato collega della Giunta. Lo schema, di una violenza degna delle spade insanguinate del Settecento, sempre accompagnate da cipria e vasellina, è che prima si inchioda per benino il prigioniero, poi gli si chiede di dialogare”. Se ci fossero ancora dubbi, il leader del Partito dei Sardi ha confermato che l’attuale direttore generale in Piemonte rappresenta una suprema scelta del Presidente e che i colleghi della Giunta, coi rispettivi partiti, la stanno subendo per “ragion di Stato”. Dimostrando che non ha alcuna intenzione di abbandonare i doppi panni del politico di governo e di lotta, ha trovato anche il modo di descrivere la sanità sarda come “uno scenario tutt’altro che rassicurante, sia in termini finanziari che di servizi”.
Frasi che per Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, assegnano d’ufficio a Maninchedda il titolo di “faccia di bronzo, attore poliedrico di una politica vecchia e stantia ridotta a triste commedia in cui pretende di recitare due se non tre parti”. Il consigliere azzurro si è dichiarato sorpreso anche per i “toni sprezzanti usati nei confronti del presidente Pigliaru, non sembra nemmeno Assessore della Giunta di cui oggi attacca duramente il Presidente. Problemi che risolveranno spostando qualche poltrona qui e là. Per poi ritrovarsi tutti insieme davanti al caminetto”.
Per Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz, “il centrosinistra preferisce affidare il vertice della sanità sarda al solito ‘amico’ portato dalla penisola disprezzando e mettendo da parte le tante e qualificate professionalità presenti nella nostra regione. Altro che giunta a trazione indipendentista: qui siamo al sovranismo da sala da ballo. Peccato solamente che non siamo a febbraio e che i sardi si siano stancati da un pezzo delle carnevalate della giunta Pigliaru”. (red)
(admaioramedia.it)
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webnauta59
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ignazio_locci
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stepanidakiril2
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