La Regione ha imposto ai pazienti affetti da malattie reumatiche, in cura da tempo con i farmaci ‘originator’, di utilizzare i farmaci bio-similari (equivalenti) con un piano terapeutico differente, a volte contro la stessa prescrizione del medico curante, rischiando di mettere in pericolo la loro salute. Il cambio di terapia, deciso dall’Assessorato della Sanità, è stato giustificato da un risparmio per le casse regionali.
“In nome di un risparmio solo presunto hanno creato un ‘far west’ sui farmaci – hanno evidenziato i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu e Gianni Lampis, che hanno proposto la creazione di un tavolo di confronto tra associazioni, medici e aziende farmaceutiche – Non devono essere i pazienti a pagare sulla loro pelle le imposizioni ideologiche di Moirano e Arru che vogliono acquistare solo farmaci bio-similari. La Regione impone ai medici curanti di prescrivere i farmaci bio-similari non solo per i nuovi pazienti, ma anche per coloro che già avevano una terapia avviata con successo, scaricando sui medici la responsabilità di una scelta tutta politica”.
Peraltro, risparmio presunto, hanno spiegato Truzzu e Lampis, perché “la casa madre degli ‘originator’ ha già equiparato il costo del farmaco originario a quello bio-similare, per cui non c’è alcuna ragione di insistere col cambio della terapia fino adesso applicata con successo. È necessario riunire tutti al più presto attorno a un tavolo per trovare le soluzioni migliori per i pazienti e senza umiliare ulteriormente gli specialisti e i medici dei centri prescrittori autorizzati dalla Regione stessa, che non hanno la facoltà di valutare la necessità di mantenere il paziente in continuità terapeutica”. (red)
(admaioramedia.it)