Sale la protesta contro la riforma del servizio di Assistenza domiciliare integrata (Adi), realizzata dal commissario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis: “Attuata in maniera ostinata e contro le esigenze e le aspettative dei disabili gravi, non ha prodotto alcun risparmio economico, né migliorato il servizio. Anzi, ha creato numerosi disservizi e aumentato il numero dei ricoveri in ospedale, originando paura tra i pazienti e i propri famigliari, che non si sentono più assistiti come invece meriterebbero”, è la denuncia di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.
“Non si capisce per quale ragione la dirigenza Asl sia andata dritta per la sua strada di stravolgimento senza ascoltare le richieste dei pazienti, che ormai da mesi mettono in atto diverse azioni di protesta e sensibilizzazione nella speranza che prevalga il buon senso – ha aggiunto Locci – Gli assistiti chiedono il ripristino di un servizio che fino a poco tempo fa era considerato di eccellenza, che, gestito da Centro di rianimazione del Sirai di Carbonia, poneva al centro unicamente gli interessi del paziente, che per ogni esigenza poteva contare sull'immediata risposta di personale preparato e professionale. Adesso si è passati al numero verde da contattare in caso di emergenza, come se chi vive grazie a un respiratore elettronico fosse un utente Asl come tutti gli altri”. (red)
(admaioramedia.it)
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