SANITA’, Lavoratori Aias senza stipendio da 6 mesi. Parte tavolo tecnico per vertenza con le Asl

Secondo Il Comitato spontaneo dei dipendenti e collaboratori Aias, l’incontro del 26 luglio tra l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e i Commissari di tutte le Asl della Sardegna, che serviva a risolvere la questione dei crediti vantati dall’Aias, non ha avuto un esito positivo: “Un segnale, l’ennesimo, che testimonia quanto questa vertenza non venga tenuta nella giusta considerazione da parte delle Istituzioni”. Perciò, oggi i lavoratori hanno manifestato sotto il palazzo del Consiglio regionale, perché attendono da tempo un risolutivo impegno da parte delle Istituzioni per sbloccare la questione dei loro stipendi arretrati: sono indietro di sei mensilità. Nei giorni scorsi, l’Aias stessa aveva segnalato “criticità, specie nell’atteggiamento ostile di alcune Asl  e dell’Assessorato della Sanità che, se non modificato da azioni concrete e certe, rischia di compromettere seriamente il regolare pagamento degli stipendi ai dipendenti e la sostenibilità economica dei costi del servizio erogato ai pazienti”.

Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, alla presenza dei capigruppo consiliari e dell’assessore Arru, ottenendo la garanzia che dalla prossima settimana un tavolo tecnico coordinato dall’Assessorato della Sanità comincerà a raccogliere tutti gli elementi necessari, a cominciare dai dati sulla situazione creditoria e debitoria fra Aias ed Aziende sanitarie locali, per arrivare ad una soluzione della vertenza che riguarda i circa 1.200 lavoratori. “Credo che sia un passo avanti – ha commentato Ganau – che ci metterà nelle condizioni di venire a capo di una vicenda molto complessa con una visione unitaria delle diverse questioni (rapporti fra Regione ed Aias e fra Aias ed aziende sanitarie) e soprattutto con l’impegno comune di trovare una strada concretamente percorribile in tempi brevi per dare risposte ai lavoratori ed assicurare la continuità del servizio”.

Proprio l’entità dei crediti verso il sistema sanitario è il problema che hanno segnalato gli stessi lavoratori: “Fare chiarezza nei rapporti fra aziende sanitarie ed Aias per capire con dati precisi a quanto ammontano – ha detto il loro portavoce, Alberto Littarru – Poi come questi crediti potranno essere riconosciuti e definiti al fuori dei contenziosi giudiziari in corso, per poter alleggerire la situazione drammatica dei lavoratori, senza stipendio da 6 mesi”.

“Un lavoro non facile – ha detto l’assessore Arru – perché c’è una situazione dal 2014 ad oggi (ho chiesto alle Asl di agire con la massima priorità) e tante altre frammentate che risalgono in alcuni casi al 1988 quando ancora esistevano le Usl e sono state oggetto, nel tempo, di contenziosi, pareri legali e sentenze spesso di segno opposto. Quando ho sollecitato gli avvocati delle Asl ad esaminare possibili ipotesi di transazione ho ricevuto otto pareri diversi dei quali non posso discutere la fondatezza giuridica, certo è che riportare alla normalità una situazione del genere non è oggettivamente facile anche perché, sul piano formale, sono le Asl e non la Regione a firmare i contratti con Aias”.

Sulla vicenda, l’opposizione in Consiglio regionale aveva già denunciato che “nonostante le interrogazioni sottoscritte da più forze politiche e gli appelli al buon senso, continuano gli atteggiamenti anomali della Asl nei confronti dei dipendenti dell’Aias – hanno sottolineato Marco Tedde e Pietro Pittalis di Forza Italia – Alcuni dipendenti, circa trecento su milleduecento complessivi, sarebbero stati pagati direttamente dalla Asl per cinque stipendi, ma gli importi versati risulterebbero comprensivi di voci, come trasporti e accompagnamenti con il pullmino, che sono a carico dei comuni e pertanto dei Servizi sociali. Chiediamo che si faccia chiarezza sull’iter seguito dall’Azienda sanitaria e soprattutto ribadiamo la necessità che si proceda al pagamento di tutti i dipendenti”.

Roberto Melis

(admaioramedia)

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