“Qualunque richiesta di chiarimenti sulla vicenda del malato di Ebola è legittima sino a quando non si sconfini nello sciacallaggio. Occorre ristabilire quanto meno la verità e il rispetto nei confronti di tutte quelle persone che hanno affrontato questa emergenza con professionalità e abnegazione.” Lo ha detto il senatore del Pd, Silvio Lai, intervenendo sulla polemica riferita alle procedure seguite per il trasferimento del cooperante sardo di 37 anni che ha contratto il virus Ebola.
“La Sardegna è stata in grado di affrontare la prima emergenza di questo genere a livello italiano ed europeo – ha aggiunto Lai – Sarebbe facile ricordare che esponenti di quella stessa forza politica che oggi parla guadagnavano le pagine sui giornali raccontando che in Sardegna sarebbero stati confinati i malati di Ebola di tutta Italia. Come sarebbe facile parlare del disavanzo di 300 milioni annui e dello sfascio della sanità che il centrodestra di Cappellacci ha lasciato in eredità alla Giunta Pigliaru. I fatti sono che Regione Sardegna, Ministero della Salute e Aereonautica militare hanno operato in perfetta connessione e con efficiente tempistica. Se poi ci fosse davvero stato un unico errore professionale in un passaggio specifico, non dipendente dalla formazione erogata e dalle procedure previste, sono certo che per primo l'Assessore alla sanità è interessato a verificare i fatti e intervenire per trovare l'eventuale responsabile.”
“La sanità sarda ha affrontato con serietà un evento straordinario e unico, deve procedere nella sua riorganizzazione dopo anni di abbandono – ha concluso il senatore Pd – Chi l'ha sfasciata per 5 anni, non può parlare in questo modo senza che gli si ricordi che ha poco titolo a farlo per i disastri causati che la Sardegna pagherà per molti anni.” (red)
(admaioramedia.it)