L’avvio di Sas Domos, società che l’Assessorato regionale della Sanità ha creato per prendere in carico gli assistiti dell’Aias dopo la revoca della convenzione per l’assistenza e la riabilitazione dei disabili, rischia di dar vita ad una serie infinita di contenziosi giudiziari e problemi di ogni genere.
“Lo statuto della nuova società lascia intendere che l’assistenza ai disabili sia solo la punta dell’iceberg – ha detto il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni – mentre il grosso dell’attività dovrebbe essere di tutt’altro genere, dalla logistica alle manutenzioni fino alla gestione delle mense, con la possibilità di concorrere negli appalti di qualsiasi ente pubblico. Sas Domos sembra non essere un’idea dell’assessore Arru, ma del direttore generale Moirano, che mira ad importare in Sardegna un modello da lui stesso creato quando si trovava a dirigere una delle aziende sanitarie di Cuneo. Lì si chiamava Amos, ma il concetto era identico: una società mista pubblico-privato che potesse occuparsi di ogni genere di attività all’interno delle strutture sanitarie, affiancando il personale pubblico ma arrivando spesso anche a soppiantarlo”.
Proprio con Amos, Moirano ha avuto una vicenda giudiziaria (nessuna condanna per il Dg ed una causa vinta contro una tv locale per articoli e servizi ritenuti “lesivi dell’onore e della reputazione della società e dei soggetti coinvolti”) riguardante la gestione del personale ed il suo impiego: “Per gli assistiti – ha spiegato Dedoni – risultava difficile capire se si stavano rapportando con personale Asl o Amos. Una situazione che ha costretto la Regione Piemonte a correre ai ripari escludendo i soci privati e riportando l’Amos sotto il controllo totale della parte pubblica. Nel frattempo, però, la società aveva esteso non poco il suo bacino operativo, andando a interessare ben quattro aziende sanitarie, che si dividevano il 70% delle azioni mentre il restante 30% era in mano ai privati. Insomma, una sorta di Assessorato parallelo che era arrivato a gestire gran parte della sanità piemontese con un connubio pubblico-privato a dir poco anomalo. Le cose sono cambiate solo per quanto riguarda la parte privata, l’Amos esiste ancora, ha continuato a crescere fino a diventare un colosso da 1.500 dipendenti e continua a gestire gran parte delle attività nelle strutture sanitarie di mezzo Piemonte, occupandosi di ristorazione, servizi amministrativi e di accoglienza, call center per le prenotazioni, mediazione culturale, movimentazione di beni e persone, gestione di magazzini e archivi, forniture di protesi, servizi informatici, portierato e sicurezza, numero unico per le emergenze, solo per citare la parte di supporto. Tra le attività in ambito sanitario figurano invece i prelievi e le analisi di laboratorio, gli esami ecocardiografici, l’assistenza domiciliare, la gestione di una Rsa e, soprattutto, la gestione di tutto il personale infermieristico e Oss”.
Tutte attività previste anche nello statuto di Sas Domos, che, però, secondo le dichiarazioni pubbliche, ‘poche’ rispetto al solito, fatte dal duo Arru-Moirano, “dovrebbe limitarsi a prendere il posto dell’Aias per una sperimentazione di cui non è dato conoscere né tempi, né obiettivi. Né come sono stati selezionati gli amministratori della società, già nominati dall’Ats, e come saranno selezionati i suoi soci privati. Una mancanza di trasparenza a dir poco sospetta, soprattutto se si considera che tutto è stato fatto in fretta e furia a poche settimane di distanza dalle elezioni, come se ci fosse la volontà di mettere le mani su una grossa fetta del sistema sanitario regionale quale che sia l’esito del voto”. (red)
(sardegna.admaioramedia.it)
One Comment
Ad Maiora Media
Riceviamo e pubblichiamo precisazione dell’assessore Arru: “Moirano e le falsità giudiziarie sulla società Amos in Piemonte”
https://sardegna.admaioramedia.it/sanita-assessore-arru-moirano-e-le-falsita-giudiziarie-sulla-societa-amos-in-piemonte/