Questa volta i ‘professori’ rischiano una sonora ‘bocciatura’, almeno in matematica. La vicenda delle borse di studio delle specializzazioni mediche 2015 per le quali la Giunta Pigliaru ha dimenticato di prevedere i soldi sta generando un coro unanime: rifinanziate e presto!
Oltre all’opposizione, che ieri ha chiesto le dimissioni di Paci (Bilancio) e/o di Arru (Sanità), assessori indicati come i maggiori responsabili della ‘svista’, ed il ‘fuoco amico’ del Centro democratico, che ha presentato un’interpellanza, ha preso posizione anche il Pd: “Non rifinanziare le borse è un grave errore politico, chiederemo che vengano rifinanziati i contratti sulle specializzazioni”, ha detto all’Ansa Giuseppe Frau, responsabile Salute della segreteria regionale. Intanto, Antonello Liori, esponente di Fratelli d’Italia ed ex assessore della Sanità nella Giunta Cappellacci, nel suo profilo facebook ha ricordato come “non abbiamo mai fatto mancare i fondi per le borse di studio degli specializzandi medici e voglio anche ricordare che siamo stati la prima regione italiana a introdurre le borse di studio per gli specializzandi delle materie sanitarie non medici”.
Ovviamente, i più ‘inviperiti’ sono i giovani medici che avrebbero dovuto usufruire delle borse: “La Regione, per la prima volta dal 2005, anno del riassetto delle scuole di specializzazione, ha disatteso le promesse creando un ulteriore problema occupazionale per i giovani medici sardi – ha sottolineato Giampaolo Maietta, presidente del Sigm Cagliari, associazione dei Giovani medici – Proprio nel momento in cui il limitato numero di borse e il blocco del turnover sta costringendo un numero sempre maggiore di giovani medici a partire all’estero per poter esercitare la professione”.
Il loro bersaglio è sopratutto Paci per aver messo in dubbio il loro livello di preparazione (“i nostri laureati in medicina non riescono ad entrare nelle graduatorie nazionali”, aveva detto nell’intervista a L’Unione Sarda): “E’ evidentemente poco informato – ha detto Carlo Piredda, vice presidente Sigm – I giovani medici sardi hanno dimostrato, già nel concorso nazionale dello scorso anno, di entrare in prestigiosi Atenei non sardi. Il valore culturale è confermato dal fatto che sempre più colleghi si trasferiscono all'estero o in altre regioni più meritocratiche che apprezzano la nostra preparazione”. “Ancora una volta si è preferito tagliare sulla formazione e sulla cultura – hanno aggiunto i dirigenti Sigm – I giovani medici sono visti solo come una voce di spesa del bilancio regionale. Volontà che mette a rischio non soltanto la formazione e l’occupazione di tanti giovani medici, ma soprattutto la qualità dell’assistenza sanitaria di tutti i Sardi per i prossimi anni”.
Ciò che urta maggiormente i dirigenti dell’Associazione è che questa decisione della Giunta sia esattamente il contrario di quanto promesso loro dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, che aveva garantito il finanziamento di un adeguato numero di borse regionali. In effetti, come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, dall’Assessorato della Sanità la richiesta era stata fatta (il documento che pubblichiamo ne è la prova), ma all’Assessorato del Bilancio, visto il risultato finale, non devono aver tenuto conto della nota del 27 gennaio che gli notificava come, già in data 7 novembre 2014, era stata richiesta l’assegnazione delle risorse per “Contributi alle Università della Sardegna per l’istituzione di borse di studio destinate alla frequenza di scuole di specializzazione per medici e non medici”.
In occasione della discussione della Finanziaria in Commissione Bilancio, nessuno della Giunta e della maggioranza di centrosinistra si era accorto del problema e quando il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, presentò un emendamento per reinserire la cifra, proprio Paci aveva rassicurato che le risorse erano più che sufficienti, bocciando la richiesta. Lo stesso Assessore che, scoppiata la polemica, aveva detto: “Il problema delle risorse aggiuntive per le nuove borse agli specializzandi è emerso dopo l'approvazione della manovra finanziaria, quindi non siamo potuti intervenire”. Insomma, distrazione, dimenticanza, pallottoliere guasto, sufficienza nell’affrontare la richiesta, chissà. Comunque sia, è arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, senza palleggiarsi le colpe l’un contro l’altro come due studenti poco preparati. (fm)
(admaioramedia.it)
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