La decisione è stata presa da mesi dalla Asl 7: da domani, mercoledì 26 ottobre, le attività di Ginecologia, Ostetricia e Sala parto (e con esse anche il personale medico ed infermieristico) dell’ospedale Sirai di Carbonia saranno trasferite al Cto di Iglesias, che diventa unico punto nascite per una popolazione del territorio di circa 120mila abitanti.
“Una dirigenza sorda alle innumerevoli richieste avanzate nei mesi scorsi e alle legittime rivendicazioni di associazioni e cittadini – ha commentato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – Da mesi sosteniamo l’inutilità di una decisione che non potrà che creare danno ai cittadini del Sulcis, alimentando la mobilità passiva verso gli ospedali del capoluogo. Ormai è chiaro che la volontà della Giunta regionale e della dirigenza della Asl 7 è quella di smantellare i servizi del Sulcis a vantaggio delle strutture sanitarie di Cagliari. Ma sappiano, Arru e compagnia, che non resteremo a guardare mentre portano avanti il loro piano scellerato”.
Nell’avviso diramato dalla Asl sul trasferimento si sottolinea che presso l’ospedale di Iglesias sono presenti “ambienti di degenza più confortevoli e spazi più ampi per il nido”, ma , secondo il consigliere azzurro, “viene omesso che al Cto mancano i servizi di Rianimazione, Cardiologia, Chirurgia H24 e Centro trasfusionale. Come dire: facciamo nascere i bambini in ambienti ‘più confortevoli’, ma pazienza se malauguratamente dovessero insorgere complicazioni che richiedono Rianimazione o qualsiasi altro servizio. Una follia di cui non si riesce a capire la ratio”. Infine, Locci chiede all’assessore Arru di cambiare decisione ed al sindaco di Carbonia, Paola Massidda, medici ed infermieri del Sirai di impegnarsi per scongiurare la chiusura definitiva del Punto nascita.
Contro il trasferimento si è espresso anche il Coordinamento cittadino Sel di Carbonia che ha suggerito ai sindaci contrari “la riconvocazione della conferenza sociosanitaria al fine di ridiscutere la decisione. Il mantenimento del punto nascite a Carbonia è fondamentale per la sicurezza delle donne e nascituri al momento del parto e nel periodo immediatamente successivo, in quanto in caso di emergenza, a Carbonia, sono presenti reparti e specialisti che possono intervenire”.
Per il capogruppo regionale dell’Udc, Gianluigi Rubiu, è indispensabile un riequilibrio dei servizi: “Dopo lo smantellamento della sanità pubblica è necessario più rispetto per i servizi sanitari del territorio. Il Sulcis Iglesiente deve ottenere pari dignità con il resto della Sardegna. Il punto nascite di Iglesias può diventare il fiore all’occhiello per il distretto, accentrando e completando i servizi di chirurgia pediatrica, emodinamica e chirurgia. Occorre una battaglia unitaria perché Carbonia e Iglesias sono due realtà diverse, distanti dai Comuni periferici dell’ex provincia, ma insieme hanno la necessità di proteggere i cittadini dalla fuga dei servizi sanitari”. (red)
(admaioramedia.it)
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