Due gli atti di indirizzo firmati dal presidente Solinas, con l’invito per agenzie, enti ed aziende regionali ad astenersi dall’adottare atti che esulino dall’ordinaria amministrazione: in quello rivolto ai direttori generali della sanità (“porre freno ad un’attività di straordinaria portata in materia di nomine, concorsi e gare intensificatasi nelle more dell’insediamento dei nuovi organi di governo a seguito delle recenti elezioni regionali”) un preciso riferimento all’attività dell’Ats per quanto riguarda la costituzione della società “Sas Domos”.
Come la chiusura, nei giorni scorsi, della procedura per la presentazione delle ‘manifestazioni di interesse’ per numerosi profili professionali ricercati per l’avvio delle attività della società pubblico/privata recentemente creata dalla Giunta Pigliaru: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, terapisti della riabilitazione, assistenti sociali, animatori, autisti e impiegati: “Al fine – ha scritto il Governatore – di consentirne una opportuna e necessaria valutazione nel quadro unitario della riforma del servizio sanitario regionale, reso ancor più urgente a fronte dell’avvio di procedure concorsuali straordinarie da parte della neo-costituita società in house, che si accingerebbe a contrattualizzare, senza una chiara e condivisa strategia complessiva, centinaia di nuove figure professionali, il cui impatto amministrativo e contabile deve essere evidentemente valutato con grande attenzione”.
Da tempo, l’opposizione di centrodestra aveva sollevato molteplici dubbi: “Sempre più fitta la coltre di mistero che avvolge i rapporti tra Ats e Sas Domos – aveva commentato Attilio Dedoni dei Riformatori – La società si candida a diventare una sorta di ‘Ats ombra’, che potrà gestire gran parte delle attività sanitarie in Sardegna senza la trasparenza richiesta a un soggetto pubblico”. Perciò, all’annuncio del presidente Solinas, l’ex consigliere regionale Dedoni lo ha ringraziato per essere intervenuto con il primo atto ufficiale della Legislatura: “Ha messo fine alla coda velenosa di pasticci e clientele che il centrosinistra stava cercando di consumare a mandato ormai concluso, in particolare nella sanità. Un progetto fortemente voluto dal dg Moirano che rischiava di dare la luce a una sorta di ‘Ats parallela’ a conduzione pubblico-privata, senza alcuna garanzia di trasparenza e di correttezza nella gestione della sanità pubblica. I primi atti nell’avvio della società consortile, dalla nomina degli amministratori alle selezioni per il personale, non hanno fatto altro che confermare tali preoccupazioni”.
L’ultima creatura nata in ‘casa’ Pigliaru-Arru-Moirano avrebbe dovuto, dopo la decisione dell’Esecutivo regionale di rescindere la convenzione, sostituire l’Aias (Associazione italiana di assistenza agli spastici) nell’assistenza a migliaia di pazienti: “Persone bisognose di cure e riabilitazione, affette da gravi patologie e disabilità – ha aggiunto Dedoni – Non vorremmo che il progetto che mirava a fare di ‘Sas Domos’ un ‘cavallo di Troia’ attraverso cui far passare una miriade di attività che niente avevano a che fare con la sua finalità di partenza finisca per danneggiare proprio i soggetti più deboli, che rischiano di ritrovarsi privi di qualsiasi forma di assistenza”. (red)
(sardegna.admaioramedia.it)