La Giunta regionale ha presentato il suo progetto di nuova rete ospedaliera ed immancabilmente i 'distinguo' non sono più divisi per area politica ma per area geografica. Apre le danze, Franco Sabatini, consigliere ogliastrino del Pd, che usa il bastone e la carota: “Apprezzo il metodo utilizzato dalla Giunta di non mettere la comunità regionale di fronte a una proposta chiusa” (anche perché non potrebbe essere altrimenti, visto che sarà il Consiglio regionale a votare la stesura definitiva), ma “non convince una impostazione che pare incidere fortemente sulle aree periferiche per concentrare risorse e servizi su poche individuate realtà, polarizzando ancora di più il sistema. Significa accentuare il pendolarismo sanitario, che si può giustificare solo per poche, individuate, strutture di eccellenza, mentre invece occorre garantire i servizi di base per tutti i cittadini, delle grandi aree urbane quanto delle periferie rurali”.
La proposta dell’Esecutivo rappresenta un “incubo” per Attilio Dedoni, capogruppo oristanese dei Riformatori: “Non tiene in alcun conto il ruolo e le funzioni che la rete ospedaliera dovrà avere rispetto alle altre parti della rete di assistenza socio-sanitaria e, soprattutto, rispetto ai suoi livelli organizzativi, che pure prima o poi dovrebbero essere riformati ma nessuno sa ancora come. Intanto, in Consiglio continuiamo ad aspettare che si cominci a parlare seriamente di riorganizzazione dell’intero sistema sanitario isolano, visto che, finora, le proposte del centrosinistra non sono andate oltre le richieste di proroga dei ‘suoi’ commissari Asl”.
Più possibilista il collega di partito, Franco Meloni, responsabile del Centro Studi dei Riformatori: “Apprezziamo lo sforzo della Giunta e siamo disponibili a un confronto. Ci sono ancora diverse questioni e aspetti da approfondire, vista la complessità della materia ma apprezziamo lo sforzo per mettere sotto controllo una spesa (cosa che ancora non sono riusciti a fare) e a razionalizzare un sistema che fa acqua da tutte le parti. A tratti sembra un libro dei sogni e ci sono cose da vedere con attenzione, come ad esempio la situazione degli ospedali di Iglesias ancora poco chiara, ma siamo convinti che col confronto possiamo fare solo il bene della Sardegna”.
Sul futuro dell’ospedale Dettori, Emanuela Corda, deputata del Movimento 5 stelle, ha scritto all’assessore Arru preoccupata per il “depotenziamento della sanità sarda nei territori di Tempio Pausania e Calangianus e soprattutto al declassamento dell’ospedale”. “Nessun ulteriore taglio alla sanità isolana, già colpita dalle sforbiciate degli ospedali con il rischio di una riduzione dei servizi”, è stato il commento di Edoardo Tocco (Forza Italia).
“Se fosse confermata così com’è, per quanto mi riguarda, non esiterei a definirla una porcata – ha scritto caustico su facebook Giorgio Oppi, consigliere regionale di Area popolare – Non meraviglia che non stia trovando l’approvazione né negli addetti ai lavori né tantomeno nella classe politica e, in particolare, nella stessa maggioranza. Non è la prima volta che si fanno brutte figure in materia di sanità”.
Lunedì, nella conferenza territoriale socio-sanitaria a Sassari, il sindaco di Alghero, Mario Bruno, incontrerà l'assessore Arru: “Voglio vederci chiaro sulla rete ospedaliera. Al di là di ogni apparenza, dei numeri e delle sigle: stiamo parlando della salute dei cittadini. E’ inconcepibile trattare Alghero come ospedale di base”. (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Alessandra Becciu
Ora capite il Mater Olbia?
Michela Cani
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