Il dibattito sulla bersagliata, da più parti, riforma della rete ospedaliera si arricchisce di un altro fronte: quello del disavanzo nei conti nella sanità. L’opposizione parte all’attacco della Giunta Pigliaru denunciando che la Sardegna è la regione italiana che nel 2016 ha i conti maggiormente in rosso, addirittura appena 5 milioni in meno di tutte insieme le sette famigerate ‘regioni canaglia’, già commissariate o con piano di rientro (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia Calabria e Sicilia): 320,8 contro 325,9 milioni di euro.
“Siamo al cospetto di un fallimento senza precedenti, Pigliaru ed Arru dovrebbero liberare i Sardi dal flagello della loro gestione”, ha detto Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che ha fatto le pulci ai conti della Giunta Pigliaru, insieme ai colleghi Stefano Tunis (FI), Alessandra Zedda (Fi) ed Attilio Dedoni (Riformatori).
“Nonostante il dichiarato obiettivo di contenere la spesa, i costi stanno lievitando e la qualità dell’offerta è addirittura peggiorata – ha aggiunto Truzzu – Sono alla disperata ricerca di risorse per sanare il disavanzo e far finalmente partire l’Ats, azienda sanitaria unica regionale, finora creata inutilmente. Tanto che, per pagare almeno gli stipendi dell’Azienda, porteranno in Aula una variazione di bilancio o, peggio ancora, hanno pensato di considerare un prestito dallo Stato, a partire dal 2019, che verrebbe comunque a gravare sulle tasche dei cittadini. Intanto, il Pd litiga sul nome del direttore dell’Areus (Azienda sanitaria emergenze e urgenze della Sardegna), che sarebbe dovuta partire a gennaio ed invece è paralizzata”.
Secondo Tunis, “la Giunta regionale ha agito con dolo, consapevole che, partendo dalla riforma della rete ospedaliera, senza organizzare la sanità territoriale, sarebbe stato tutto inutile, come costruire un edificio dal tetto. Finora, l’Ats si è rivelata superflua in tema di risparmio, tanto che la spesa sanitaria è ancora fuori controllo”.
Dedoni ha ricordato l’origine dei problemi dei conti della sanità sarda: “L’accordo Soru-Prodi, quando il Governatore decise che le spese del sistema sanitario regionale sarebbe stato a completo carico delle casse isolane”. Mentre per Zedda “non si è intervenuto sui costi della produzione e con la nascita dell’Ats si è verificato il proliferare di nuove strutture con nuovi direttori. Presto si verificherà un altro grande problema che riguarda i posti letto, con il taglio di un numero che può mandare in tilt il sistema”. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
Cecilia Putzu
Un prestito??
Ma se lo Stato ci deve un mucchio di soldi!!
Tanto per iniziare fatevi dare, dallo Stato, i soldi di tutti clandestini che stiamo curando negli ospedali Sardi!!