La serata di ieri ha visto il centrodestra riunirsi per esprimere il proprio dissenso verso la riforma sanitaria, che inizierà oggi il passaggio nell’aula del Consiglio regionale, e modificherà l’assetto della rete ospedaliera isolana.
Quello scaturito dall’incontro, nella sala dell’Hotel Holiday Hinn a Cagliari, è stato un coro di voci comuni: dal senatore Emilio Floris (Forza Italia), secondo il quale “dovrà passare del tempo prima che questa riforma diventi legge, allo stato attuale sarebbe impossibile da approvare”, al segretario nazionale del Partito sardo d’azione, Christian Solinas, convinto che la riforma “non sia da cambiare in Aula emendando il testo, perché è del tutto irricevibile”.
Al tavolo del dibattito, anche l’ex direttore del quotidiano “L’Unione Sarda”, Anthony Muroni, in rappresentanza del movimento Sardos, che ha espresso tutta la perplessità per questa riforma, definita “insensata e pericolosa, soprattutto per i paesi più lontani dai grandi centri urbani”. Per dare voce ai sindaci critici verso il nuovo sistema è intervenuto Ignazio Locci (Sant’Antioco) che ha denunciato la chiusura di sei reparti fondamentali nel Sulcis: “Da noi c’è bisogno di una sanità che guardi la popolazione più anziana e questa giunta sta chiudendo i reparti più importanti come il centro riabilitazione, la diabetologia e la pneumologia. La Giunta dice che questa riforma sarebbe stata necessaria per permettere al sistema maggiori risparmi, ma dove siano non si sa, visto che in un solo anno abbiamo già sforato di 300 milioni di euro i costi preventivati nel Bilancio”.
A portare la voce della Città metropolitana di Cagliari, il consigliere Stefano Schirru (Forza Italia): “Da questo dibattito si capisce che se Cagliari non ride, certo il resto della Sardegna non può che piangere. Nonostante ciò siamo contrari alla chiusura del Marino, il quale serve l’area vasta ed è un centro specialistico d’eccellenza. Il Sindaco della Città metropolitana ha taciuto a lungo su questa riforma e, anzi, con il suo comportamento ha avvallato le scelte dell’assessore Arru”. Soddisfatto per la riuscita dell’evento, uno degli organizzatori insieme al collega azzurro Stefano Tunis: “Finalmente torniamo a fare politica con il buon senso – ha detto Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) – Per anni è mancato il confronto ed il dialogo, ripartiamo da questa esperienza”. Ora la partita si gioca in Consiglio regionale a partire da oggi. (red)
(admaioramedia.it)