La Giunta regionale presenta la sua ricetta per rimediare al buco della sanità che continua a crescere, ma non ha convinto l’opposizione di centrodestra: “Altro che piano di rientro, promette di tagliare le poltrone, invece elimina solo i letti e l’assistenza – ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – Dopo due anni, ancora dichiarazioni e annunci, ma nel frattempo stanno mortificando la buona sanità e i buoni progetti, causando un ulteriore aumento della spesa pubblica anziché diminuirla. Non possono pensare che pazienti e comunità siano cancellati per delibera e, se viene meno l’assistenza nel territorio, si riverseranno su altre strutture, con aggravio di spesa e impossibilità di dare servizi adeguati”.
Per i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, “è in atto un maldestro tentativo di Pigliaru, Paci e dell’attuale assessore della Sanità, Arru, di far ricadere su altri le colpe di un buco nei conti regionali, di cui la sinistra sarda deve accollarsi tutte le colpe, invece di scaricarne il peso, prima sui suoi predecessori e poi sui cittadini con nuove tasse”, hanno detto Paolo Truzzu e Gianni Lampis, ricordando i dati indicati dall'ex assessore regionale della Sanità, Antonello Liori.
“Dall’illustrazione del piano per il rientro emerge un dato a dir poco sconcertante: da qui al 2018, la Giunta Pigliaru prevede di generare nel sistema sanitario oltre 900 milioni di euro di disavanzo – ha evidenziato il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni – Se questa non è una chiara e inequivocabile ammissione dell’incapacità del centrosinistra di governare il sistema, viene da chiedersi cosa altro possa esserlo. Anni di governo della sanità da parte della Giunta e dei commissari Asl nominati dal centrosinistra, in assenza di interventi straordinari, sono destinati a produrre un deficit di proporzioni inimmaginabili. A fare sacrifici, però, dovranno essere i sardi che, tra stangate fiscali e drastici tagli ai servizi sul territorio, continueranno ad essere spremuti per alimentare un sistema che, da quando è finito nelle mani dell’attuale maggioranza, si sta trasformando sempre più in un pozzo senza fondo. La sanità in Sardegna ha bisogno di essere riformata perché non consente un vero controllo della spesa, come dimostra il fatto che i commissari Asl stanno continuando a prosciugare le casse pubbliche senza che nessuno, neanche la Giunta che li ha nominati, riesca a porre loro un freno”. (red)
(admaioramedia.it)
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