Dopo le critiche bipartisan sulla creazione di un ‘cerchio magico’ ai vertici dell’Ats (Azienda per la tutela della salute), non ha potuto evitare di far conoscere il suo pensiero e l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, si è scagliato contro quella che ha definito in maniera sprezzante una “certa politica”, forse dimenticando che tra i critici ci sono anche diversi consiglieri regionali del centrosinistra che garantiscono la permanenza in vita del suo posto in Giunta.
“La reazione dura di fronte alla nomina dei collaboratori dei direttori generali è espressione di una mentalità del passato – ha detto Arru – quando i politici pretendevano di entrare nel merito di tutte le nomine, quando l’appartenenza contava più della competenza. Un’altra politica, quella che mette al primo posto l’interesse generale, ha fatto la scelta di quattro manager, in attesa del quinto, quello dell’Areus: due di questi quattro direttori generali sono sardi e due sono continentali. A differenza del passato i dg hanno scelto e sceglieranno i propri stretti collaboratori basandosi su criteri di competenza e su un rapporto fiduciario. Lo hanno fatto assumendosi la responsabilità – che peraltro la legge mette in capo a loro – e anche su questo verranno valutati. Né Presidente, né Assessore si sono permessi di dare indicazioni sulle scelte dei collaboratori, consapevoli della necessità di segnare un netto cambiamento rispetto al passato. Né si è mai chiesto di indicare collaboratori solo continentali”.
“Gli obiettivi posti dalla Giunta ai direttori generali – ha concluso l’Assessore – sono quelli di un miglioramento della qualità dell’assistenza, con attenzione alla situazione economica. Sono obiettivi che richiedono azioni amministrative rapide e incisive e passano anche per la scelta, da parte dei direttori, di persone di loro fiducia. Ciò non vuole dire screditare i professionisti sardi, la cui preparazione è riconosciuta a prescindere dalla loro carta di identità”. (red)
(admaioramedia.it)